Roma, Carlo Calenda studia da sindaco. Un tweet per rivelare le sue letture. Poi attacca Giletti: “Nemmeno in Bielorussia”

di ROSALIA PALERMI

A sentire lui, riflette ancora in attesa di sciogliere la riserva su una candidatura ormai pressoché certa con diverse incognite che riguardano essenzialmente la possibilità che sul suo nome il centrosinistra finisca per convergere opponendolo alla sindaca uscente e al candidato del centrodestra, alle prese con una serie di sondaggi cui corrispondono garbati dinieghi.

Carlo Calenda però dosa disponibilità e leggere frenate con uscite social che tradiscono l’intenzione di correre davvero senza curarsi troppo di quel che accade nelle stanze delle altre formazioni.

Twitta così da casa la foto che propone una serie di libri sparpagliati sul tavolo di lavoro, accompagnati da un’eloquente didascalia di sapore leopardiano: “Studio matto e disperatissimo”. Che le attenzioni culturali di Calenda siano tutte protese a impadronirsi di conoscenze che hanno a che vedere con il governo della Capitale lo rivelano i titoli dei libri, si tratta infatti di “Prospettive di Roma Capitale”, “Le mappe della disuguaglianza”, un numero della rivista Il Mulino.

Come dire: in attesa delle sue parole, parlano le immagini. Anche per lui come per la sindaca uscente la campagna elettorale è già cominciata.

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