Incarichi a 800 euro l’ora e l’ad che assume se stesso: le poltrone d’oro (statali)

di Mario Gerevini, Gian Antonio Stella

Incarichi a 800 euro l'ora e l'ad che assume se stesso: le poltrone d'oro (statali)

Vincenzo Atella, amministratore delegato di Sose

«Qui mi serve un direttore generale di assoluta fiducia», pensò dopo la nomina (tutta politica in una società tutta pubblica) l’amministratore delegato di SoseVincenzo Atella. Pensa e ripensa, assunse sé stesso. Al triplo dello stipendio che aveva come docente universitario. Cattedra che comunque decise di tenere (di riserva: non si sa mai…) mettendosi in aspettativa. Il tutto, agli esordi del «governo del cambiamento» giallo-verde. Con un contorno di consulenze a stagionati ottantenni da 650 euro al giorno e incarichi a colleghi docenti da 800 euro l’ora…
Ma partiamo dall’inizio. Cioè dalla Sose (Soluzioni per il Sistema Economico), una società con 160 dipendenti controllata interamente dal ministero dell’Economia (88%) e dalla Banca d’Italia (12%), che si occupa di analisi strategica dei dati in materia tributaria (come lo sviluppo degli Indici Sintetici di Affidabilità che hanno sostituito gli Studi di settore o la determinazione dei Fabbisogni Standard) e fattura praticamente il 100% (21,1 milioni nel 2019) al suo principale «proprietario»: il Mef. Per capirci: una S.p.A. con concorrenza zero, posti blindati, rendite sicure, niente competitività sul mercato. Men che meno rischi anche in caso di smottamenti finanziari. Ripianati, ovvio, con soldi pubblici. Lo scossone arriva a maggio 2018. Giorni roventi. Che andranno a chiudersi con la formazione dell’esecutivo grillo-leghista guidato da Conte, annunciato da Luigi Di Maio come il «governo del cambiamento» perché «prima si è discusso di temi e poi di nomi» e nel contratto sono previsti «sistemi realmente meritocratici».

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