Coronavirus, il vaccino di Oxford genera una forte risposta immunitaria negli anziani
L’approvazione
I dati sono preliminari, non pubblicati e comunque bisogna aspettare la conclusione della Fase 3. Intanto l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha iniziato ad analizzare i dati forniti dal produttore per dare l’approvazione in tempi brevi prima di mettere il vaccino sul mercato. Il percorso del vaccino di Oxford aveva subito un’interruzione a settembre dopo una reazione avversa di un partecipante. Gli studi erano poi ripresi prima in Gran Bretagna e in seguito in tutto il mondo (Stati Uniti, Brasile, Sudafrica). «Di solito le agenzie regolatorie impiegano mesi per esaminare in dettaglio i documenti: ci sono però due tipi di approvazione/registrazione per un vaccino, quella classica, poi ce n’è una emergenziale. Se la pandemia dovesse ancora aumentare a fine novembre, l’approvazione potrebbe arrivare anche in poche settimane, che è un tempo brevissimo. Se ci fosse un’approvazione per uso emergenziale, quindi in tempi rapidi, la registrazione del vaccino potrebbe avvenire entro gennaio», ha detto al Corriere Salute Sergio Abrignani, immunologo, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”, spiegando l’iter che seguono adesso i vaccini (in questo caso quello di Pfizer). Avere un vaccino entro fine anno, ricordiamo, non significa che la popolazione sarà tutta subito vaccinata. L’Italia avrà a disposizione qualche milione di dosi per le persone a rischio e i sanitari, ma per terminare le prime vaccinazioni potrebbe volerci fino alla primavera, quindi, un inverno ancora da affrontare in modo responsabile e attento.
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