Coronavirus, da Torino a Catania cittadini in piazza contro le misure anti Covid
Bombe carta
Due bombe carta sono state lanciate davanti alla sede della prefettura di Catania, domenica sera, dove protestavano lavoratori dello spettacolo e della ristorazione. Nessun ferito. Fumogeni a Verona dove domenica sera in strada è sceso un gruppo di estrema destra. A Bari la protesta, domenica sera, si è addensata in un corteo da Piazza Garibaldi alla prefettura. Imponenti le misure di sicurezza per evitare degenerazioni come quelle accadute a Napoli. A Salerno una protesta ha percorso le vie della città. e un gruppetto di manifestanti ha tentato di raggiungere la zona dove vive il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, inviso per il pugno duro con cui sta cercando di evitare il diffondersi del contagio.
«Io resto aperto»
La Fipe-Confcommercio convoca il mondo della ristorazione in piazza per mercoledì alle 11.30 in tutti i capoluoghi di regione. Intanto a Roma, davanti alla Camera dei deputati , in Piazza Montecitorio, sono giunti manifestanti soprattutto dalla Campania e della dalla Sicilia in rappresentanza, dicono, di ambulanti e titolari di bar, ristoranti, palestre, street food. Manifestazioni sono sorte, più o meno spontanee a Cosenza; a Siracusa con un corteo arrivato fin sotto la sede del palazzo del Comune; a Catanzaro; a Rimini; a Taranto dove sono stati esposti cartelli contro il ministro dello Sport: «Spadafora dimettiti». E a Taviano (Lecce) il titolare del cinema Multiplex Sala Fasano ha iniziato una solitaria disobbedienza civile esponendo un cartello: «Io resto aperto».
«Uniti o salta tutto»
Sostegno alla protesta arriva da presidenti di Regione. Numerosi anche i sindaci che appoggiano le proteste. A Ferrara il sindaco leghista, numero due dell’Anci Emilia-Romagna, lunedì è sceso in piazza. A Napoli ha annunciato la sua presenza con i manifestanti, Luigi De Magistris. E si allunga la lista di quanti appoggiano l’appello lanciato dal sindaco di Bari, presidente dell’Anci, Antonio Decaro per un patto tra Stato e cittadini, in favore di certezze in cambio dei sacrifici richiesti. Come ha detto domenica: «Uniti o salterà tutto».
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