Il senso di finitudine di un premier

Di fatto, a Muti non risponde, perché resta inevasa la domanda sul perché chiudere i teatri, anche vengono rispettate le norme di sicurezza. Questione affogata nella solita solfa sugli assembramenti, che si presta alla solita obiezione sul perché si sta più assembrati in un teatro a due metri di distanza che in un autobus all’ora di punta. Chissà.

In compenso, e cioè in assenza di politica, logica, senso della misura, cultura al netto di una melensa ostentazione di quattro libri da ginnasio, insomma di un sacrosanto senso del proprio limite di sé in relazione al mondo, lo sproloquio su quanto la dimensione spirituale stia a cuore al governo e rassicurante come una parola affidata al vento. Insomma, a dirla tutta, lo scritto di Conte restituisce il senso di finitudine più del Requiem di Verdi, che peraltro il maestro Muti dirige benissimo.

L’HUFFPOST

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