Calitri, storia di un paese di 4500 persone a cui Amazon ha cambiato la vita
Quando Alexa ha augurato Buon Natale a tutti un velo si è squarciato. Siamo tornati in Piazza della Repubblica, proprio lì dove un anno fa è stato montato l’albero, il luogo che ha scatenato lunghe polemiche e le proteste dei commercianti, perché Amazon è il demonio, il colpo di grazia dato ad un’economia già fragile. Così si è detto all’inizio. Ma un anno dopo si può dire che Amazon ha vinto la propria scommessa. L’iniziativa, un vero e proprio esperimento per vedere l’impatto dello shopping online su un paesino di 4.500 persone, è riuscita. Tutti i giorni i corrieri di “salgono” fino al centro di Calitri per portare quello che la gente acquista. Non solo, all’Istituto Comprensivo del paese e l’Istituto d’istruzione superiore ‘Angelo Maria Maffucci’ usano i tablet donati da Amazon per la didattica a distanza, insieme ai materiali e agli strumenti per laboratori artistici e scientifici, che supportano bambini e ragazzi nelle lezioni, garantendo loro il diritto allo studio, per come va inteso in tempo di pandemia.
Michele Fiordellisi, componente dell’Amministrazione Comunale – guidata dal Sindaco Michele Di Maio – un anno fa ha accolto i corrieri di Amazon. Ha 32 anni e dopo aver lasciato l’Università a Napoli è rimasto a vivere a Calitri. Acquista normalmente su Amazon: “Spesso è necessario – ci spiega – perché l’offerta che possiamo incrociare nei piccoli paesi non è molto vasta. A volte bisogna spostarsi per trovare quello di cui si ha bisogno, ma devi averne la possibilità. Certo il rischio di lasciare i commercianti locali col fiato corto esiste ed è innegabile, diventa una questione di sopravvivenza, per cui si tende a bilanciare gli acquisti, distribuendoli”.
Ma per inquadrare il contesto ci servono un po’ di numeri: nel corso del secondo trimestre di questo 2020 si è registrato un boom di acquisti su Amazon: stiamo parlando dei mesi del lockdown imposto dalla pandemia, periodo in cui il gigante dell’e-commerce ha incrementato le vendite e il fatturato del 40% – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – arrivando a raggiungere quota 88,9 miliardi di dollari. L’utile è praticamente raddoppiato arrivando al record di 5,2 miliardi di dollari, numeri che sono andati molto oltre ogni previsione degli analisti. Mentre la prima edizione in era COVID-19 dell’Amazon Prime Day – 13 e 14 ottobre – si è chiusa con un incremento del +134,4% di intenzioni di acquisto rispetto al 2019.
Mentre eravamo sottoposti alle misure di contenimento del contagio, Amazon si è rivelato come una sorta di valvola di sfogo e allo stesso tempo ha rappresentato la speranza di tornare alla vita. Anche a Calitri: “Con tutti i negozi chiusi e la mobilità interdetta c’è stato un boom dello shopping online, con un conseguente aumento della spesa su Amazon e in generale online, in tutta Italia, anche nelle grandi città. A dicembre dello scorso anno – continua Michele Fiordellisi – Calitri ha colto un’enorme opportunità di visibilità, i piccoli spot che sono stati girati in paese hanno avuto migliaia di visualizzazioni. L’evento di Natale è stato seguitissimo, una manna dal cielo per un piccolo luogo interno della provincia di Avellino, probabilmente neanche lo Sponz Fest è riuscito a concentrare tanto interesse sul nostro comune. L’abbiamo considerata un’operazione di comunicazione, Amazon ha rappresentato il mezzo per farci conoscere, per dire al mondo che esistiamo, perciò come Amministrazione la scelta è stata nell’interesse del paese e dei cittadini. Chi quella sera è arrivato a Calitri per assistere all’iniziativa si è fermato nei negozi, nei bar, nei ristoranti, supportando l’economia locale”.
E così Amazon arriva là dove c’è bisogno di venire fuori dall’isolamento: “Ti facilita la vita, restituisce la comodità di un acquisto quando non hai modo di muoverti, ti connette col mondo esterno e potrebbe rivelarsi un modo per veicolare quello che viene prodotto a Calitri e arriverebbe in tutto il mondo”.
È un e-commerce quando a Calitri cerchi una Moleskine e non la trovi nell’unica cartoleria che c’è. È una vetrina digitale se sei un giovane creativo o un artigiano che sceglie di lavorare nel paese in cui è cresciuto, ma con la consapevolezza di essere nel mondo. Amazon non è il nemico da combattere, piuttosto qualcosa con cui imparare a fare i conti.
Un senso che abbiamo ritrovato nelle parole di Emanuela Di Guglielmo, fotografa e architetto che ci ha accompagnati in questa passeggiata nel centro del paese: “Per l’handmade è fondamentale, soprattutto in questo tempo che ci vede distanti dai luoghi e dalle persone. È un vantaggio, serve per farsi conoscere e per creare una rete di contatti. Agevola la vendita, quando è accompagnato da una buona comunicazione anche sui social, può raccontare la storia di un oggetto. Con un click si può arrivare ovunque e questo è un grande valore aggiunto, perché non possiamo permetterci di restare disconnessi, ma abbiamo sempre più bisogno di crescere attraverso il confronto o le collaborazioni tra creativi. Amazon ha il potere di realizzare delle connessioni, ma dipende sempre dalla volontà dell’artista o dell’artigiano, perché non posso affidarmi ad Amazon se la mia intenzione è quella di rivolgermi solo alla realtà calitrana, mentre se voglio arrivare al mercato italiano, allora mi tornerà utile Amazon. È una rivoluzione, che qui arriva in ritardo magari e incontra ancora un po’ di scetticismo, ma è così che si delineano i cambiamenti”.
Non sostituisce la comunità, non può prendere il posto della chiacchierata col salumiere sotto casa, però bisogna rendersi conto che il processo – per quanto discontinuo – è irreversibile e sempre più corrieri Amazon si muovono lungo le strade dell’Alta Irpinia. Durante il lockdown Franco Tornillo ha continuato a lavorare e il materiale d’ufficio per il suo studio tecnico lo ha ordinato online, senza spostarsi, perché non si poteva: “Ho acquistato quello di cui avevo necessità ed è arrivato tutto direttamente in studio, l’utenza online si sta allargando. Amazon sarebbe un ottimo volano per le produzioni tipiche di Calitri e lo sviluppo dell’imprenditorialità, soprattutto per i giovani, significherebbe esportare i nostri valori, le migliori espressioni del territorio, la possibilità di aprirsi all’innovazione”.
Più che la porta di un semplice studio tecnico – quello in cui abbiamo conosciuto Franco – ci è sembrato di aver varcato la soglia di un osservatorio sulla vita del paese. È sempre lì infatti che conosciamo Michele Zarrilli, un geometra, cliente Amazon Prime. Dal maglione, alle sneakers, passando per strumenti tecnologici e regali, durante il blocco causato dal Covid ha fatto molti e diversi acquisti: “Siamo lontani non solo dal centro, ma anche dai grossi centri commerciali, dovremmo fare chilometri per raggiungerli e scegliere il prodotto che vorremmo. Amazon in questo senso è una risorsa, rende la quotidianità più semplice e non per questo bisogna sentirsi in colpa, non credo vada demonizzato Amazon in sé. Anzi, le attività di Calitri a mio parere dovrebbero cominciare ad esistere anche su questa enorme piattaforma per uscire da un contesto e da un mercato limitato, su Amazon non hai limiti. L’esperienza del Natale andrebbe replicata, potrebbe diventare itinerante, spostarsi in altri paesi, puntare una luce su posti simbolici, mostrarne la bellezza”.
Oggi che le nostre abitudini sono stravolte, online e offline sono profondamente intrecciati, perciò un ragionamento netto o escludente non è più pensabile. Di Cecca è uno storico caseificio di Calitri, il suo marchio è garanzia di qualità e i suoi caciocavalli sono in vendita online. Allo stesso modo il salumificio Tornillo propone sul web le sue specialità. La tradizione ceramica calitrana non potrebbe uscire dal Museo e finire su Amazon, travalicando i confini? Non sarebbe poi così terribile.
Trasformarsi e vivere felici. Le aree interne rappresentano un potenziale per la crescita economica del paese e mentre si fa largo l’idea di tornare ad abitare i piccoli paesi – approfittando dello smart working che svuota le città – non si può fare a meno di considerare Amazon come un servizio necessario, con buona pace di tutti. Anche dei più moderni Don Chisciotte.
L’HUFFPOST
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