“Ospedali troppo affollati, più test e cure a casa”

Commissario Arcuri, lei una settimana fa ha annunciato il raddoppio dei tamponi. A che punto siamo?

Innanzitutto, i dati: Nei primi mesi dell’emergenza riuscivamo a fare circa 30mila tamponi al giorno, nell’ultima settimana ne abbiamo oltre150mila, cinque volte di più. Siamo tra i paesi al mondo che fanno più screening. A marzo il rapporto tra tamponi e contagiati era del 25 per cento, oggi è del 13 per cento. La metà. Non solo: la stragrande maggioranza dei contagiati è asintomatica. Queste considerazioni ci danno la percezione plastica della differenza tra la prima e la seconda ondata.

Sì, va bene, questo il quadro, ma il raddoppio annunciato?

Nelle prossime settimane metteremo le Regioni nelle condizioni di fare 200mila tamponi molecolari al giorno. Inoltre abbiamo acquistato 10milioni di test antigenici che si aggiungeranno portando fino a 300mila la capacità di screening giornaliera.

Saranno distribuiti anche ai medici di base? Diciamocelo, questo è stato il principale buco nero di questa storia.

Inquesto momento il principale problema della seconda ondata è l’affollamento degli ospedali. E non quello delle terapie intensive. Dobbiamo fare di tutto per testare il più possibile le persone ma, nello stesso tempo, curarle in casa. Perciò è davvero necessario un coinvolgimento totale dei medici di base e dei pediatri di libera scelta.

Commissario, sarebbe ora, sperando che, come si dice in questi casi, non sia troppo tardi.

Abbiamo detto loro che li stiamo dotando di tutte le attrezzature che servono e abbiamo chiesto di aiutarci ancora di più. Devono fare i test così da alleggerire le Asl e curare il più possibile i loro assistiti a casa, così da alleggerire gli ospedali. Non serve ricoverarsi solo perché si ha 38 di febbre, il sistema regge se si va in ospedale perché se ne ha davvero necessità.

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