Covid, Miozzo (Cts): «Rispettare le regole per due settimane o si chiude tutto»
di Fiorenza Sarzanini
Agostino Miozzo, il Comitato tecnico scientifico che lei coordina è accusato di aver coperto le scelte sbagliate del governo. Si vuole difendere?
«Ho letto di tutto, soprattutto analisi totalmente errate e disorientanti di pseudo esperti che hanno evidentemente la sfera di cristallo e la bacchetta del mago Merlino proponendo soluzioni magiche a problemi estremamente complessi. Che siano i politici a criticare le indicazioni del Cts mi sembra quasi legittimo, è nel pieno diritto. Che siano dei tecnici a dire cose inesatte e fuorvianti è molto meno legittimo».
Si sente offeso?
«Imputare al Cts responsabilità di una situazione figlia delle sofferenze imposte al sistema sanitario italiano nei decenni passati è, non solo scorretto, ma direi disonesto. Dov’erano questi esperti di gestione delle emergenze dell’ultima ora, quando venivano tagliati ospedali pubblici e letti di terapia intensiva, quando la politica penalizzava il sistema di sanità pubblica. Non ricordo le voci di questi nuovi urlatori di professione alzarsi forti per denunciare i tagli».
Il Dpcm la convince?
«Risponde alla situazione attuale del Paese che è in rapidissimo peggioramento. Le stesse misure le ha adottate oggi la Germania».
Che senso ha chiudere i ristoranti alle 18, serrare i cinema e i teatri?
«Noi dobbiamo orientare i comportamenti dei nostri concittadini al rispetto rigoroso del distanziamento, alla riduzione di tutti i contatti a rischio, alla limitazione di tutte le possibili occasioni di contagio. È la gradualità di comportamenti da mettere in atto come ultimo tentativo per evitare la ben più dolorosa decisione del lockdown generale».
Non era più efficace ridurre la capienza del trasporto pubblico?
«Dal 18 aprile chiediamo di “attuare ogni misura per ridurre i picchi di utilizzo del trasporto pubblico”».
Però non è stato fatto.
«Non abbastanza. I verbali dimostrano che lo abbiamo scritto per ben 20 volte sollecitando, a più riprese, un nuovo concetto di mobilità».
Appena firmato il Dpcm, il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi ha chiesto il lockdown almeno parziale. Queste prese di posizioni non rischiano di alimentare la confusione?
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