Carlo Calenda: “Serve un governo d’unità nazionale. Draghi sarebbe il premier ideale”

di ANTONELLA COPPARI

Roma, 29 ottobre 2020 – Fuori dai denti: il governo è in grado di gestire una crisi così grave o sta inseguendo il virus?

“Sono i numeri a dirlo: il governo insegue il virus sia dal punto di vista sanitario che da quello economico”.

Dunque? Carlo Calenda, leader di Azione ed ex ministro del centrosinistra, non ha dubbi sulla ricetta.

“Serve un governo di unità nazionale. L’Italia ha bisogno di un esecutivo formato da persone che abbiano esperienze di gestione nel settore privato o nel settore pubblico. Non un esecutivo che, nell’emergenza, non riesce a far funzionare lo Stato a dovere. Questo governo è indietro su tutto: economia, Recovery fund, sanità, istruzione. Tra retorica e Stati generali si produce ben poco”.

C’è un problema di risorse?

“No. I soldi ci sono. La tesoreria dello Stato in questo momento ha 100 miliardi di euro in cassa che non riesce a spendere. Il punto è che non sono in grado di far accadere le cose. Fin dall’inizio dell’epidemia hanno varato Dpcm che servono a spostare il peso del virus dallo Stato ai cittadini”.

Cosa ci vorrebbe? Lockdown limitati, magari a Napoli e Milano? O totali come in Francia e in Germania?

“Premesso che finora non ho mai commentato Dpcm ma solo obbedito, io penso che abbia ragione Walter Ricciardi. Bisognerebbe fare lockdown mirati a Napoli e Milano”.

Niente lockdown totale?

“Se i contagi continuano a salire si andrà a un inasprimento ulteriore, ma spero che non si arrivi a un lockdown totale altrimenti economia e occupazione andranno a gambe all’aria. E poi se chiudiamo , distruggendo le imprese, i ristoranti e cosi via quando riapriremo, se non costruiamo a tempo di record una rete di protezione, fra due o tre mesi saremo da capo a dodici”.

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