Vip col Covid, lo spettacolo continua online. Bufera sul Costanzo show: teatro affollato
di VIVIANA PONCHIA
È imbarazzante essere visti quando si sta male. Il Covid ha rotto anche questa consuetudine riportandoci sulla rotta del mal comune mezzo gaudio. Occhiaie, voci graffiate, letti sfatti. Niente va risparmiato. Chi di solito si racconta per professione ricava il suo quarto d’ora di celebrità dentro la pandemia esercitando un narcisismo passivo che potrebbe renderlo più simpatico. Gli altri sperano di ricavarne una lezione. Purtroppo l’elenco dei vip positivi si allunga di giorno in giorno. Tra prima e seconda ondata per fortuna stanno tutti (mediamente) bene e chi rimane fuori dalla lista sa di potere perdonare l’aggiornamento difettoso. E allora andiamo in ricognizione. Non in ordine alfabetico e nemmeno di tampone ma con uno scopo nobile: verificare se sia vero che la salute consente di godere la vita, la malattia di comprenderne meglio il significato.
La presa d’atto scontata è che non ci sono intoccabili e non è una gara a chi la spara più grossa. La Regione Lombardia prende al volo l’assist di Ibrahimovic per invitare alla prutaccante non si deve sforzare denza e l’atper entrare in partita sui social: “Il virus mi ha sfidato e io ho vinto. Ma tu non sei Zlatan, non sfidare il virus”. Andrea Bocelli, Paolo Brosio, Silvio Berlusconi, Flavio Briatore, Gabriele Salvatores, Carlo Conti, Antonio Ricci, Mara Maionchi, Gerry Scotti, il rapper Marrakash, Valentino Picone: ci sono passati in tanti, con differenti gradi di sopportazione. Incassa con classe la comparsa del virus Ornella Vanoni che a 86 anni sceglie di mostrarsi a letto con le coperte in testa: “Mi ha presa ma sto bene – scrive sui Facebook – Sono asintomatica e quindi ne uscirò prestissimo”. Nunzia De Girolamo deve avere spaventato il medico più intrepido raccontando come è cominciata: “Sentivo degli animaletti che si muovevano in tutto il corpo”. L’ex deputata imprestata alla televisione ha spiegato di essere stata contagiata dalla madre senza neanche abbracciarla: “Questa malattia è infima, si annida negli angoli più inaspettati e colpisce senza pietà. Non ero mai stata così stanca in vita mia”.
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