Lagarde lustra l’arsenale della Bce: tre messaggi per far capire ai mercati che è pronta ad agire
dalla nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni
BERLINO – Sono stati tre, stavolta, i messaggi più rilevanti di Christine Lagarde. E la modalità di comunicarli nasconde un’importante novità, nella strategia della presidente della Bce. La situazione economica sta rapidamente peggiorando a causa della seconda ondata del coronavirus. Il consiglio direttivo ne è perfettamente consapevole, e ha deciso “all’unanimità” che la riunione di dicembre servirà ad annunciare “estensioni e espansioni”, insomma una “rimodulazione di tutti gli strumenti in essere per adeguarsi alla situazione e a contrastare gli effetti negativi del coronavirus, in linea con il suo impegno a reazioni asimmetriche”. La Bce, ha scandito in conferenza stampa, “c’è stata nella prima ondata della pandemia, e ci sarà nella seconda”.
E’ la prima volta che un presidente della Bce annuncia così esplicitamente che alla riunione successiva agirà, e che sta valutando di farlo su tutti gli strumenti in campo. Nella lunga storia della banca centrale europea la cosa più vicina alla definizione di una traiettoria è stata la ‘forward guidance’ introdotta da Mario Draghi. Gli esegeti più acuti del linguaggio cifrato del banchiere centrale sono sempre stati in grado di capire, con una certa approssimazione, quando la Bce avrebbe girato il timone. Ma l’annuncio così preciso è una novità.
Le indiscrezioni su una possibile estensione dell’attuale programma di acquisti di titoli da 1.350 miliardi di euro non solo sembrano confermate, ma sembrano in arrivo novità anche sulle operazioni di liquidità per le banche, i cosiddetti Tltro (“resta una fonte attraente per le banche per dare prestiti a famiglie e imprese”). E, chissà, persino sui tassi di interesse.
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