Covid, come evitare i contagi: dalla spesa ai mezzi pubblici, ecco cosa fare

di Silvia Turin

Covid, come evitare i contagi: dalla spesa ai mezzi pubblici, ecco cosa fare

Il rischio zero non esiste, specie in un contesto epidemiologico in cui i contagi continuano ad aumentare, ma al netto del rispetto delle norme contenute nei decreti e nelle ordinanze in vigore, come possiamo vivere con meno rischi possibili una quotidianità che è ancora fatta di lavoro, spostamenti, scuola, incontri e necessità pratiche come quelle di prendere i mezzi o fare la spesa?

I fattori di rischi da non sottovalutare

Sappiamo che i luoghi «privilegiati» per il contagio sono la casa, i posti di lavoro, i trasporti pubblici, i ristoranti, i centri commerciali, ma le variabili specifiche che distinguono le situazioni sono numerosissime. I parametri generali, però, ormai sono noti e indicano come fattori che aumentano il rischio i posti chiusi, affollati e scarsamente ventilati. Contano anche elementi come il tempo di permanenza e le attività che svolgono i soggetti presenti. Ecco che allora le nostre azioni devono essere improntate a ridurre la compresenza di pericoli in una dato momento: possiamo aumentare le distanze, arieggiare i locali, diminuire il tempo di permanenza se non ci sentiamo sicuri o passare del tempo in compagnia all’aria aperta. Tutto senza mai scordare le tre regole fondamentali che dipendono da ognuno di noi: mantenere la distanza, lavare (o disinfettare) frequentemente le mani, indossare sempre la mascherina ben calzata su naso e bocca. Per salvaguardare noi stessi (quando siamo in contesti meno protetti) o gli anziani e le persone deboli, possiamo scegliere di indossare una mascherina di tipo Ffp2 al posto della classica mascherina chirurgica.

Prima e dopo la scuola

Nelle scuole e nelle università sono in vigore i protocolli di sicurezza. In aggiunta a queste norme, in un periodo come questo, dove l’epidemia dilaga, sarebbe buona abitudine indossare la mascherina anche in classe quando si è seduti al proprio posto, ricordandosi che parlare ad alta voce, urlare o cantare sono attività ritenute a forte rischio contagio. Sotto la lente, più che la trasmissione in aula, c’è il tempo prima e dopo le lezioni. Che cosa si può permettere? I bambini possono giocare tra loro all’aria aperta in un contesto distanziato, senza accalcarsi e tenendo le mascherine. «All’aperto il rischio è bassissimo, a meno che i bambini non si tocchino — spiega Antonella Viola, ordinaria di Patologia generale all’Università di Padova —. Nel pomeriggio, invece, si dovrebbero limitare i contatti con persone che non sono dello stesso nucleo familiare». «Unica eccezione potrebbe essere quella di piccoli ritrovi di uno o due amichetti, compagni di classe — aggiunge Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene e medicina preventiva all’Università Statale di Milano —, in modo da mantenere una “bolla” che non si allarghi troppo in caso di contagio». Per i più piccoli è meglio limitare quindi la socialità extrascolastica, visto che sotto i sei anni le mascherine non sono obbligatorie, lo scambio di giochi è infatti all’ordine del giorno e le manine spesso finiscono in bocca.

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