È morto Sean Connery Addio al leggendario 007

Nel 2005 Connery confesserà che la sua più grande aspirazione non era quella di fare l’attore:“Bond ha significato per me la scoperta del cinema, prima il mio sogno era di fare il calciatore, avrei giocato nel Manchester United se non avessi avuto uno strappo muscolare”. In totale, dal 1962 al 1971 Connery ha girato sei film ispirati al noto agente segreto inglese: Agente 007 – Licenza di uccidere, Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger, Si vive solo due volte, Una cascata di diamanti. Nel 1983, tornerà a vestire i panni di Bond in Mai dire mai, un remake di Agente 007 – Thunderball (Operazione tuono) che però non appartiene alla serie ufficiale.

Sean Connery diventa James Bond

Gli altri film degli anni ’60 e ’70

Negli anni ’60 e ’70 interpreta anche altri ruoli con registi famosi come Alfred Hitchcock che lo vuole in Marnie (1964) oppure Sidney Lumet che, l’anno seguente, lo dirige ne La collina del disonore. Nel 1968 recita accanto a Brigitte Bardot nel western Shalako, mentre nel 1974 è il colonnello Arbuthnot nel film Assassinio sull’Orient-Express, tratto dall’omonimo giallo di Agatha Christie. Due anni più tardi sarà protagonista, insieme a Audrey Hepburn in Robin e Marian. Nel 1977 recita in Quell’ultimo ponte, avendo accanto a sé star come Michael Caine e Laurence Olivier. Nel 1979 lo scrittore Michael Crichton sceglie Connery tra i protagonisti del film 1855 – La grande rapina al treno, ispirato proprio a una storia realmente accaduta e raccontata in uno dei suoi libri.

Sean Connery vince l’Oscar

Gli anni ’80 sono ricchi di soddisfazioni e premi. Nel 1986 riceve il premio Bafta per il film campione d’incassi Il nome della rosa, tratto dal libro di Umberto Eco, mentre l’Oscar come miglior attore non protagonista arriva l’anno dopo grazie alla pellicola diretta da Brian De Palma, Gli Intoccabili, dove recita accanto a Kevin Costner, Robert De Niro e Andy Garcia. Per questo film vince anche un Golden Globe. Il 1989 è l’anno di un altro grande successo, Indiana Jones e l’ultima crociata di cui Connery ha sempre conservato un buon ricordo. “Non ho un film preferito tra quelli che ho girato, quando mi rivedo trovo sempre qualcosa che avrei potuto fare meglio. Ci sono film che mi sono più cari di altri perché è bello il ricordo della lavorazione. Indiana Jones, per esempio, con Spielberg e Harrison Ford, è stata un’esperienza molto divertente”, dirà in un’intervista a Repubblica.

Sean Connery ne Il nome della rosa

Gli ultimi anni di vita e l’impegno politico

Nel 1990 veste i panni di Marko Ramius, comandante di un sottomarino sovietico in Caccia a Ottobre Rosso e recita anche nel film La casa Russia, tratto dall’omonimo romanzo di John le Carré. L’anno dopo interpreta Riccardo Cuor di Leone nel film Robin Hood – Principe dei ladri e nel 1992 è protagonista del film Mato Grosso. Dopo di che compare in un’altra decina di film e l’ultimo, La leggenda degli uomini straordinari, risale al 2003. L’addio ufficiale al cinema arriva nel 2006 dopo essersi fatto rimuovere un tumore dal rene. Dedica gli ultimi anni della sua vita all’impegno politico per l’indipendenza della Scozia, sostenendo, anche finanziariamente, il Partito Nazionale Scozzese (SNP). In una delle sue ultime interviste rivelerà: “Quando mi hanno proposto il titolo di Sir (2002 ndr) ho chiesto una settimana per pensarci. E siccome non mi è stato imposto di modificare nessuna delle mie opinioni, né politiche né professionali, ho deciso di accettare il titolo. E nessuno è venuto a togliermelo, almeno finora”.

Sean Connery riceve il premio Oscar per Gli Intoccabili

IL GIORNALE

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