Gigi Proietti è morto, addio al grande mattatore del teatro italiano

Le barzellette di Proietti

Il successo

Ma il clic della passione scenica scattò con il «Dio Kurt» di Alberto Moravia, con cui ebbe un successo inaspettato di pubblico, «e mi resi conto che, forse, potevo campare di questo mestiere, anche se fare l’attore – diceva – è un mestiere che non dà mai sicurezza economica, altroché posto fisso!». La svolta vera e propria arrivò con Garinei e Giovannini, che lo scelsero per «Alleluja brava gente» accanto a Renato Rascel e Mariangela Melato: «Una botta di fortuna – ammise Gigi – prendevo il posto di Domenico Modugno, che aveva litigato con Rascel e quindi aveva abbandonato il progetto. Lì mi resi conto che si poteva coniugare il teatro ludico, divertente, con la qualità artistica: il cosiddetto teatro popolare».

Tuttavia, il mattatore che ha regalato divertimento a intere generazioni di spettatori, stavolta ha abbassato definitivamente il sipario.

Ma oggi esiste un erede di Gigi Proietti? «Un erede mio? – aveva risposto al Corriere Speramo de no!».

CORRIERE.IT

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