Gigi Proietti, in tv sapeva fare tutto, dal varietà alle serie agli sketch

Fin dagli inizi, la televisione si è rivelata per l’attore romano «un mezzo strepitoso» (sono sue parole), anche grazie all’incontro con il regista forse a lui più congeniale, Ugo Gregoretti, sotto la cui direzione ha interpretato nel 1967 Il circolo Pickwick e nel 1974 Le tigri di Mompracem, un estroso adattamento del romanzo di Salgari, realizzato nell’ambito della trasmissione “Libri in casa”. Gregoretti ha curato anche le quattro puntate di Sabato sera dalle nove alle dieci (1974), uno show dal taglio inconsueto, «non il tradizionale varietà con cui addormentano la gente da vent’anni, un tentativo meno qualunquista del solito».

Dai primi anni ’80 Proietti ha affiancato spesso il ruolo di regista e di autore a quello di attore: dopo essere apparso in Attore amore mio ed essere stato tra i conduttori di Fantastico 4, nel 1985 ha scritto (in collaborazione con Mario e Pietro Castellacci e Carla Vistarini) i testi per lo show Io a modo mio, da lui stesso condotto a fianco di quattro giovani attori. Nel 1990 ha curato la regia di Villa Arzilla, la storia di un gruppo di scatenati vecchietti e della loro casa di riposo. Nel 1992 ha interpretato Un figlio a metà, nel 1994 Italian Restaurant, commedia brillante in cui impersonava un emigrato italiano a New York.

Dal 1996 ha riscosso un clamoroso successo con la serieIl maresciallo Rocca: ben presto diventa il carabiniere più amato d’Italia, interpretando con consumato mestiere una figura sospesa tra commedia e intrigo, tra crimine e sentimento. Nel 1977, per Canale 5, è il protagonista della serie L’avvocato Porta. Nel 1998 si è cimentato anche nella regia televisiva con il film Un nero per casa, per affrontare il tema dell’integrazione culturale e sociale. Ha successivamente recitato nelle fiction Mai storie d’amore in cucina (2004) e Il veterinario (2005). Nel 2018 è stato il narratore-ospite di Ulisse – Il piacere della scoperta e l’anno dopo ha condotto in diretta l’evento inaugurale di “Matera capitale europea della cultura”. È comparso infine nella prima puntata di Meraviglie – La penisola dei tesori con Alberto Angela. Proietti ha sempre rappresentato, con una professionalità pari solo alla passione, il prototipo dell’attore gigione, un po’ vanesio e sprezzante, ma di grande intelligenza, regalando al pubblico indimenticabili sketch, formidabili caricature e parodie irresistibili.

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