Regioni a rischio, così si decidono le chiusure per il Covid
L’obiettivo sulla scuola
Il livello più basso è quello occupato dalle regioni che hanno un Rt tra 1,25 e 1,5 e che presentano un rischio molto alto non più gestibile con misure ordinarie (è lo «scenario 3» del maxi documento del 15 ottobre). Queste regioni sono in preallerta, perché subiscono le stesse misure già decise a livello nazionale ma, sulla base del monitoraggio settimanale, possono finire nel livello più alto di allerta. Che è quello nel quale le regioni hanno un Rt superiore all’1,5 (sono ben 13) e presentano un rischio molto alto che rientra nello «scenario 4». Nel girone peggiore finiranno Lombardia e Piemonte. Molto probabilmente farà la stessa fine la Calabria, mentre la Puglia rimane sul filo, così come Bolzano. Qui si potrebbe decidere il lockdown, con uscite consentite solo per motivi di lavoro e salute, con autocertificazione. Per le scuole si sta ancora trattando. L’orientamento è di tenere aperte solo scuole elementari e prima media. Ma i dati sono negativi anche per molte altre regioni. Le peggiori sono Sicilia, Liguria e Campania. Ma la previsione al 26 novembre vede molte Regioni oltre la soglia del 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e/o del 40% negli ospedali: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Bolzano, Trento, Puglia, Sicilia, Umbria.
Durata minima di tre settimane
Il lockdown locale avrà una durata minima di tre settimane: due più una terza per valutare se ci sono stati miglioramenti. Allo scadere, se la regione è restata nel suo livello, la misura verrà prorogata di una settimana, altrimenti saranno revocate le misure. Basterà una sola settimana di dati molto negativi, invece, per essere oggetto di ordinanze restrittiva. Le misure prese saranno modulate anche temporalmente, prendendo in considerazione l’altro elemento che mette a rischio pronto soccorso e ospedali, ovvero l’influenza. Nei momenti invernali di picchi, le misure saranno più stringenti, per poi diventare più lievi in primavera. Ammesso, e non concesso, che ne sarà ancora bisogno.
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