Biden sorpassa Trump anche in Pennsylvania
A Biden, con in tasca 253 grandi elettori, ne servono almeno 17: se vince la Pennsylvania è fatta, altrimenti ha bisogno di Arizona e Nevada. Queste sono le due vie (relativamente) più rapide alla presidenza, il cui rebus potrebbe sciogliersi in giornata. Altre combinazioni sono sempre possibili, ma richiederebbero più tempo.
Resta poi sempre l’incognita di cosa intenda fare Trump, dopo il discorso incendiario di ieri sera oscurato dalle tv nazionali e denunciato dalla Cnn come un capolavoro di bugie. Secondo il network, che cita fonti della Casa Bianca, il presidente non avrebbe intenzione di riconoscere la vittoria al rivale neppure se dovesse perdere la Georgia o uno degli altri Stati ancora da assegnare, ipotesi che vanificherebbero definitivamente le sue speranze di arrivare al magic number di 270. Il presidente ha messo al lavoro i suoi legali negli Stati combattuti, ma nella maggior parte dei casi i ricorsi non starebbero in piedi (a dirlo ormai sono anche voci influenti del GOP).
La Pennsylvania è sempre più la chiave delle prossime ore: qui il vantaggio di Trump si è progressivamente assottigliato fino a svanire – dai 700mila voti che aveva nelle prime ore dello spoglio fino al soprasso di Biden, che ora guida con circa 6mila voti di vantaggio. Da sottolineare che i voti ancora da conteggiare sono concentrati a Filadelfia e Pittsburgh, grandi città dove è atteso un margine più forte per l’ex vicepresidente. In Arizona i due sono molti vicini (Biden è avanti di circa 50mila voti) con lo spoglio fermo al 90%: ci si aspettano aggiornamenti per le nostre 17. Idem in Nevada, dove il Dem resta avanti di 11mila voti: si saprà qualcosa di più dopo le 18 ora italiana.
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