Il bimbo al premier: Babbo Natale può venire?
di MARCO BUTICCHI
Milano, 7 novembre 2020 – Nel neo-lessico globalizzato hanno un nome che fa rabbrividire: FAQ, Frequently Asked Questions, ovvero ’Domande ricorrenti’ (che suona forse meglio). Domande che lasciano comunque di stucco quando le pone un bambino. Pensateci con me: nel nostro rincorrere un vanesio avvenire prima della pandemia e tremare a ogni più piccola paura durante il flagello, ci siamo sempre ricordati di loro? Ci siamo immaginati che cosa possa scatenare il mostro virale nella mente dei bimbi, se è in grado di atterrire ogni adulto che dovrebbe condurli alla vita?
La notizia è semplice: Tommaso, cinque anni, di Cesano Maderno, ha scritto al presidente del consiglio chiedendogli notizie della festa più attesa. “Che cosa farà Babbo Natale?” scrive Tommaso. “So che lui è anziano e prometto che, vicino al latte e al panettone, metterò anche l’igienizzante”. Poi il piccolo conclude: “Aspetto la sua risposta, almeno lo posso dire ai miei amici”.
Mi si è stretto il cuore pensando a Tommaso che, illuminato dal premier, scuoterà il capo dinanzi agli amici in trepidante attesa: “Zona rossa, mi dispiace. Festa annullata”. Oppure sorriderà rassicurato e tutti i bambini del mondo si metteranno a scrutare il cielo aspettando di veder comparire, in una pioggia di stelle, la slitta dei doni.
Stai tranquillo, Tommaso, state tranquilli bambini: tutti gli adulti si stanno dando da fare perché Babbo Natale non patisca ritardi o contrattempi. Voi tenetevi pronti a preparare per lui un dolce spuntino. Noi cercheremo di tenere lontana la paura. Anzi, vi confesso una confidenza. Tutto è già pronto: oggi al Polo Nord, alla fabbrica dei giocattoli, hanno caricato la slitta. Era un giorno di sole. Il sole radente dell’inverno polare, quello che illumina l’iride di gioia e schiarisce gli occhi dei bambini. Babbo Natale è appena partito.
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