Calabria, il commissario Cotticelli: «Il piano Covid dovevo farlo io? Non lo sapevo». E Conte lo rimuove
CATANZARO – Venerdì sera Peppino De Filippo, si è materializzato all’ottavo piano della Cittadella regionale, assumendo le sembianze del generale Saverio Cotticelli, Commissario ad acta alla Sanità in Calabria, fresco di rinnovo per altri due anni. Intervistato dal giornalista della trasmissione «Titolo Quinto», andata in onda venerdì sera su Raitre, il generale Cotticelli come nel film i fratelli Capone (Totò e De Filippo), è stato protagonista di una scenetta così comica e esilarante che alla fine ha fatto arrossire anche se stesso. Intervistato sui temi relativi al Covid e alla zona rossa in Calabria, il generale Cotticelli è apparso sbigottito, perso, in alcuni momenti imbarazzatissimo sulla materia.
Tant’è che quando l’intervistatore gli ha chiesto perché non è stato fatto il Piano Covid in Calabria, l’ammissione scellerata del Commissario è stata: «Era compito della Regione Calabria, tanto che ho anche chiesto al Ministero della Salute di risolvere il quesito su chi avesse il titolo per farlo», dice, addirittura, schernendosi. Salvo poi ricredersi quando l’intervistatore l’ha messo dinnanzi alle sue responsabilità chiedendogli di sapere cosa ha risposto il Ministero. «Oh! avrei dovuto farlo io, già a giugno scorso?», dice mentre si toglie gli occhiali appannati dal sudore che gli gronda dalla fronte. Poi, svegliandosi dal letargo istituzionale che l’ha addormentato in questi due anni, in maniera savia ha sbottato: «Domani mattina mi cacceranno per questo».
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