Nuovo dpcm, la circolare del Viminale: «Possibile chiudere le piazze prima delle 21»
Il Viminale ha inviato ai prefetti una circolare esplicativa sull’applicazione del nuovo Dpcm, entrato in vigore ieri e che divide l’Italia in zone (rossa, arancione e gialla) a seconda degli scenari di rischio e dell’andamento delle curve di contagio. Una delle specifiche principali riguarda «la possibilità di disporre la chiusura di strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, già precedentemente prevista dopo le ore 21» che, si legge nel documento «Viene espressamente estesa all’intero arco della giornata o comunque a specifiche fasce orarie non predeterminate, sempre fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private». APPROFONDIMENTI
ZONA GIALLA
Per quanto riguarda le zone gialle, anche durante il coprifuoco nazionale, dalle 22 alle 5 del mattino, sarà possibile spostarsi per fare volontariato, utilizzando l’autocertificazione. La possibilità di disporre la chiusura di strade e piazze, che era già prevista dopo le 21, viene estesa all’intero arco della giornata, ma sarà sempre possibile il transito per chi si rechi negli esercizi commerciali aperti. Vengono chiuse in tutta l’Italia sale giochi e sale scommesse, ma restano aperte le tabaccherie, con una precisazione: «Le attività di sale giochi e scommesse sono sospese anche all’interno di locali adibiti ad altri scopi». Tradotto: non sarà possibile giocare alle slot machine all’interno delle tabaccherie. La chiusura dei mercati vale solamente per quelli al coperto, e non per quelli all’aperto.
La circolare
ZONA ARANCIONE
Nelle zone arancioni è previsto il divieto di spostamento in entrata e in uscita, sia dalla regione che dal comune di residenza, a meno che non ci siano casi di necessità e urgenza o rientro al proprio domicilio. È invece possibile spostarsi all’intento della città di residenza, partecipare alle funzioni religiose – i luoghi di culto dovrebbero però essere i più vicini a casa -, andare a lavorare e a fare la spesa senza autocertificazione. Vengono sospesi i servizi di ristorazione, con l’eccezione di mense e catering, e resta consentita la consegna a domicilio, mentre il servizio d’asporto è consentito fino alle 22. Questo non vale per gli alberghi: i ristoranti all’interno delle strutture non hanno limiti di orario, ma devono funzionare solo per i clienti.
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