Dpcm, altre Regioni a rischio «zona rossa». In Liguria i pm verificano i dati

di Alessandro Trocino

ROMA – Si riunisce oggi la cabina di regia sul Covid, e dall’analisi dei nuovi dati probabilmente già da domani alcune regioni cambieranno colore, passando dalla zona gialla a quella intermedia, arancione. Non soltanto una questione cromatica, naturalmente, perché ogni passaggio comporta l’inasprimento delle misure da rispettare.

Napoli a rischio

Dopo la cabina di regia, sarà il Cts a decidere sulla base di «criteri scientifici oggettivi», che però neanche i tecnici delle Regioni conoscono. Le candidate a entrare nella zona arancione, se non addirittura rossa, sono Campania e Liguria, mentre qualche dubbio si avanza anche su Toscana, Veneto e Lazio.
Complessa la situazione della Campania, approdata a sorpresa in zona gialla. Il perché lo spiegano dalla Regione: «Napoli e Caserta hanno un indice Rt molto elevato, le altre tre province basso, e dunque la media regionale sta sotto l’1,5». Secondo Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, «per Napoli ci vorrebbe il lockdown». Solo che Roberto Speranza precisa: «ll Dpcm prevede che il ministro possa intervenire su una Regione, non su una Provincia. Sull’area metropolitana può intervenire il presidente De Luca, come ha fatto Zingaretti a Latina». Peccato che De Luca sostenga il contrario, nell’eterno gioco di rimbalzo con il governo. Peraltro, sostengono in Campania, «non si può fare una zona rossa solo a Napoli: ma l’avete visto il lungomare? Come li fai i controlli?».

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