Trump non concede la vittoria a Biden. E da un campo da golf lancia la sfida legale: «Ribalteremo l’esito»



Ma dietro a questo richiamo all’ufficializzazione si intravvedono scenari diversi: quelli indicati dalla nota stessa. Che prosegue annunciando la prossima mossa del presidente: «A partire da lunedì presenteremo i ricorsi in tribunale in modo che si possa garantire il pieno rispetto delle leggi elettorali e che venga riconosciuto il legittimo vincitore».

Il team legale di Trump è già al lavoro da diversi giorni. Lo guida Pam Biondi, ex procuratrice della Florida. Ne fanno parte anche Rudy Giuliani, avvocato personale del presidente,e Corey Lewandowsky, il primo capo della campagna elettorale di «The Donald».

Gli avvocati chiederanno il riconteggio negli Stati dove il margine tra i due contendenti è molto stretto. Il riconteggio avverrà sicuramente in Georgia, ed è stato chiesto in altri Stati. Nate Silver, uno dei più importanti esperti di politica americana, ha però sottolineato come sia storicamente raro che un riconteggio porti al ribaltamento di migliaia, o addirittura decine di migliaia di voti. In Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, il vantaggio di Biden si assesta nell’ordine delle decine di migliaia di voti.

Trump – il primo presidente ad essere sconfitto dopo un solo mandato dal 1992, quando ad essere battuto fu George Bush padre, che concesse immediatamente la vittoria a Bill Clinton, riconoscendo la «maestà della democrazia» e sostenendo la necessità di «lavorare tutti insieme, da subito, per il bene degli Stati Uniti» – ha più volte, nelle ultime settimane, parlato di «brogli» elettorali, specie relativi al voto postale, senza mai portare prove. Trump ha anche ripetuto queste accuse dalla Casa Bianca, dopo il voto. Al momento, nessuna autorità né degli Stati in bilico né degli Stati assegnati con ampi margini, siano essi governati da repubblicani o da democratici, ha denunciato pubblicamente irregolarità o frodi elettorali.

Secondo la Cnn, Trump non avrebbe intenzione di invitare Joe Biden alla Casa Bianca per il rituale passaggio delle consegne. Ma vedremo, ci sono ancora diverse settimane da qui a quel momento.

Per ora i democratici festeggiano nelle città americane. Trump prepara l’ultima offensiva, quella giudiziaria che, nei suoi piani, dovrebbe finire davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Il presidente conta sulla maggioranza dei giudici conservatori (6-3) rafforzata dalla recente nomina di Amy Coney Barrett. Nel frattempo, prima di immergersi nel verde del suo club, Trump twitta: «Ho vinto io le elezioni, e di molto».

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