Covid, vaccino subito? Il sondaggio: un italiano su due non lo farà

di ANTONIO NOTO *

Gli italiani e il vaccino anti-Covid

L’unico concetto su cui tutti gli esperti sono concordi rispetto all’epidemia in atto è che, per sconfiggere il Covid, è necessario il vaccino. I contagi non diminuiranno fino a che non si sarà trovato l’antidoto e, nel frattempo, si dovrà convivere con periodi di lieve acquiescenza di trasmissione con quelli di maggiore virulenza.

Questa seconda ondata ha generato un profondo senso di disillusione da parte dei cittadini: si pensava che, con l’estate, l’epidemia, anche se non scomparsa, sarebbe stata ridimensionata. Pertanto oggi il 68% degli italiani ritiene che solo il vaccino potrà debellare la malattia e il 53%, pur ritenendo necessari i lockdown, non crede bastino a sconfiggere il virus.

Nel caso in cui fosse disponibile, il 47% degli italiani ha intenzione di vaccinarsi subito, a questi si aggiunge un ulteriore 15% che invece vuole attendere prima la reazione al vaccino di altri soggetti, per timore di danni collaterali. In sintesi, sei italiani su dieci (il 62%) prendono in considerazione di farsi iniettare l’antidoto, anche se solo uno su due lo farebbe immediatamente.

Da notare che i normali vaccini annuali contro le influenze di stagione mediamente vengono richiesti solo dal 15-16% della popolazione (tra questi, il 70% con più di 60 anni), quindi per il coronavirus la domanda potrebbe aumentare di quattro volte. E non è detto che, almeno nella prima fase, ci sarà un’offerta adeguata.

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