Covid, vaccino subito? Il sondaggio: un italiano su due non lo farà

Al contempo, però, gli stessi cittadini non credono alle parole del premier Conte secondo cui già a dicembre potrebbero essere pronte le prime dosi. Solo il 10% stima che entro fine anno sarà possibile essere vaccinati, mentre un ulteriore 32% pensa che sarà possibile farlo tra primavera ed estate 2021. A questi si aggiunge un altro 21% che pronostica almeno un anno di attesa. Non è da sottovalutare che circa un terzo del campione è pessimista, cioè non pensa che entro un anno si potrà utilizzare il vaccino anti-Covid. Lo scetticismo è sui tempi, dunque, e non sull’efficacia: il 61% ritiene che, una volta messo sul mercato, il vaccino sarà idoneo.

Quindi, fiducia nella scienza e poca nelle promesse della politica, che tendono ad anticipare a fine anno il termine dell’incubo epidemico. Il vaccino è atteso dal popolo come una sorta di liberazione: il 72% immagina che, dopo l’iniezione, si possano riprendere i normali comportamenti di vita precedenti al Covid; il 71% pensa che non ci sarà più bisogno di mascherine e il 69% che il distanziamento sociale sarà solo un ricordo lontano. Le aspettative degli italiani sono avvolte da un misto di sentimenti, delusione per quanto finora non realizzato ma anche attesa fiduciosa che le cose potranno cambiare, non entro 2 mesi come promesso dalla politica ma nell’arco di 9-12 mesi, scienza permettendo.

* Antonio Noto, direttore Noto Sondaggi

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