Mascherine prima barriera anti Covid. Continuate a coprire il viso

ALESSANDRO MALPELO

Mascherine, l'efficacia delle protezioni

Lo sapevate che mascherina e distanziamento fisico abbassano di mille volte la carica virale? Persino la regina Elisabetta, al cui cospetto non sarebbe possibile avvicinarsi facilmente, ha sposato la linea prudente, ed è stata fotografata con naso e bocca ben coperti, a scopo precauzionale. Decine di laboratori nei cinque continenti hanno misurato la dispersione delle particelle di Sars-Cov-2 nell’ambiente. Uno studio italiano, dell’ospedale di Negrar di Valpolicella (Verona), ha indagato 400 pazienti con sindrome Covid-19 in aprile e maggio, dopo l’adozione delle precauzioni che oggi siamo tutti tenuti a rispettare. Ebbene, si è visto che l’effetto barriera sulle mucose delle prime vie aeree abbassa l’esposizione al contagio, la carica virale sui tamponi in pronto soccorso si è ridotta, con livelli fino a mille volte inferiori rispetto a marzo, e in parallelo si è ridimensionata la gravità della malattia.

L’ostracismo nei confronti delle mascherine c’è stato all’inizio, legato alla titubanza da parte dei dirigenti dell’Oms, i quali sostenevano che nei confronti nel Coronavirus non c’erano evidenze che le mascherine avessero una funzione protettiva nei riguardi della popolazione, in barba al principio di precauzione che avrebbe consigliato massima cautela. L’indicazione si ritrova anche in una circolare ministeriale del 18 marzo, contenente il decalogo della profilassi. Alla voce misure igienico-sanitarie, si legge di indossare la mascherina “solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate”. Questa posizione fu poi superata in occasione di una conferenza stampa nella quale l’infettivologo Gianni Rezza, con lungimiranza, indossò la mascherina al termine del question time (ancora il dispositivo non era obbligatorio), mentre il capo della Protezione civile, di fianco sia pure a debita distanza, restava a volto scoperto. A chiarire i dubbi è stato infine l’appello delle organizzazioni dei chirurghi e degli anestesisti rianimatori, che in una lettera aperta del 9 aprile affermarono: “A seguito della riconosciuta efficacia dell’uso di coprire naso e bocca in caso di malattie a diffusione per via aerea, si sollecitano le Autorità e Amministrazioni a provvedere affinché ciò venga recepito dalla totalità della popolazione”.

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