Vaccino Covid, da immigrati a miliardari: la coppia di prof che ci salverà
di Cristina Marconi
Determinati, pacati, instancabili. Ugur Sahin e Özlem Türeci, oncologo lui e immunologa lei, sono così appassionati al loro lavoro che il giorno del loro matrimonio sono andati comunque in laboratorio, prima e dopo la cerimonia, preferendo il camice bianco all’abito bianco.
Era il 2002 ed è grazie all’immutata dedizione alla scienza di questa coppia di immigrati turchi cresciuti in Germania se il mondo può sperare di uscire tra non troppo tempo dalla durissima pandemia di Covid-19. Lei, la dottoressa Türeci, cinquantatré anni, è figlia di medici e già da piccola seguiva il padre chirurgo in sala operatoria, a Istanbul. «Non ho mai immaginato di poter far un altro lavoro, neanche da bambina», ha spiegato. Lui ha due anni di più e origini ben più modeste: dalla città di Iskenderum, vicino al confine siriano, è arrivato in Germania a 4 anni per raggiungere il padre operaio, o come si diceva all’epoca Gastarbeiter, ossia lavoratore ospite, in una fabbrica di auto a Colonia. La sua enorme passione per la scienza è cresciuta esclusivamente grazie ai libri.
Türeci e Sahin si sono conosciuti all’ospedale universitario di Saarland, a Homburg, e presto si sono ritrovati a cercare di mettere a punto un metodo innovativo per portare il sistema immunitario a rilevare e sradicare i tumori.
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IL PRIMO STEP
Nel
2001 hanno creato la loro prima società, Ganymed Pharmaceuticals,
venduta nel 2016 per un miliardo di euro a un gruppo giapponese. Ma è
con la seconda, BioNTech, fondata nel 2008 insieme
all’oncologo austriaco ed ex professore di Sahin, Albert Huber, che è
avvenuta la svolta: i due, amministratore delegato lui e chief medical
officer lei, pur guardando a malapena l’andamento delle azioni, si sono
ritrovati tra le 10 persone più ricche della Germania grazie a un vaccino, sviluppato insieme agli americani di Pfizer e ai cinesi di Fosun, che ha dato il 90% di copertura contro il Covid-19.
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