Vaticano, il rapporto choc sul cardinale pedofilo: «Ignorate tutte le denunce»
BUGIE
L’esame della documentazione d’archivio della Santa Sede si legge nel rapporto – non ha rivelato alcuna accusa quando era vescovo di Metuchen. Tuttavia, nel corso di una deposizione la mamma di un ragazzo che lo frequentava all’epoca ha ricordato di «aver scritto e spedito lettere anonime a membri della gerarchia ecclesiastica, esprimendo la propria angoscia relativamente alla condotta di McCarrick con minorenni». Le lettere non furono prese in considerazione.
Il cardinale si faceva chiamare zio Ted dai suoi ragazzi, quelli che poi la sera, quando gli capitava, portava a letto oppure nella sua villa al mare. Lo faceva anche con i seminaristi più giovani.
Nonostante le lettere anonime così come le cicliche segnalazioni non gli impedirono di scalare la via del successo, fino ad essere consacrato vescovo, nominato a Washington e, infine, creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001. Wojtyla si fidò sostanzialmente di una lettera scritta da McCarrick in cui gli assicurava che non aveva mai avuto rapporti sessuali con nessuno, tanto meno con dei ragazzini. In una deposizione il cardinale Re confermò che «Giovanni Paolo II credeva che le accuse di cattiva condotta sessuale contro importanti chierici fossero spesso false, così come questa».
Con l’arrivo di Francesco il caso si ripropose. Inizialmente il Papa non si mosse, aspettando che la giustizia americana potesse dimostrare che l’ex cardinale aveva avuto davvero rapporti con dei minori e non tanto con adulti. Faceva ancora fede la lettera scritta al suo predecessore.
Il dossier resta un pugno nello stomaco: mette in fila gli eventi e spiega le falle del sistema, evidenziando cosa (ancora) non funziona.
IL MESSAGGERO
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