Il piano del governo: lockdown «leggero» entro il fine settimana (senza nuovo Dpcm)
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
Giuseppe Conte prende tempo, «il lockdown nazionale va scongiurato» ed è proprio con questo obiettivo che Palazzo Chigi e il ministero della Salute hanno costruito il meccanismo che ha diviso l’Italia in tre fasce. Ma i numeri dell’epidemia costringono il governo a interrogarsi. Come impedire gli assembramenti che consentono al virus di continuare a correre? Il premier non vuole cambiare ancora una volta strategia, anche per non alimentare il sospetto che la caravella dell’esecutivo navighi senza rotta, all’inseguimento del Covid-19. «Non possiamo smontare il criterio scientifico che abbiamo costruito con l’ultimo Dpcm», ripete Conte. Ovviamente il premier spera che i (debolissimi) segnali di frenata si rafforzino, ma non esclude che il numero dei contagiati e dei morti e lo stress della rete ospedaliera lo costringano a ridiscutere tutto. «Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell’altra», è il bivio indicato dagli scienziati.
Ecco allora che nel governo si fa largo una nuova strada per tenere la curva sotto controllo senza smentire l’ultimo Dpcm. Arrivare al fine settimana con l’Italia «chiusa» per Covid, con un piano scandito dalle ordinanze del ministro della Salute, dei governatori e dei sindaci per bloccare il più possibile la mobilità.
Un lockdown «leggero», che consentirebbe alle imprese, alle fabbriche e alle professioni di andare avanti, ma chiuderebbe bar e ristoranti su quasi tutto il territorio nazionale, limitando il più possibile gli esercizi commerciali.
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