Vaccino anti-Covid: l’Italia potrà vaccinare meno di 14 milioni di persone
di Marzio Bartoloni
L’italia avrà un minimo di 27,2 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech riservati alla Ue: in pratica potranno essere vaccinati poco meno di 14 milioni di italiani (serve una doppia inoculazione), un numero appena sufficiente per coprire la popolazione più esposta (anziani, fragili, operatori sanitari, ecc.). Al nostro Paese in base alla popolazione spettano infatti il 13,5% delle 200 milioni di dosi che prenoterà Bruxelles al colosso farmaceutico.
Ma la percentuale di dosi per l’Italia di questo che potrebbe essere uno dei vaccini più promettenti contro il Covid – l’efficacia sarebbe secondo l’azienda al 90% – potrebbe anche essere più alta: con la procedura che partirà l’11 novembre dopo il via libera del collegio dei commissari Ue, le capitali avranno cinque giorni per presentare eventuali «opt out» sulle restanti 100 milioni di dosi di vaccini opzionate. In caso di astensioni aumenteranno le dosi per gli altri Paesi. E quindi anche per l’Italia se si farà avanti.
Il piano della Ue
«Autorizziamo un contratto per un massimo di 300 milioni di dosi del vaccino sviluppato dalla società tedesca BioNTech e Pfizer», ha detto ieri la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen spiegando che «il nostro piano è di distribuirlo rapidamente, ovunque in Europa». Un piano che dovrebbe scattare entro i primi tre mesi del 2021 visto che per la distribuzione in Europa servirà prima il via libera dell’Ema, l’Agenzia Ue dei farmaci, che aspetta ancora il dossier con i dati clinici sulla sicurezza e sull’efficacia. Un iter, questo, che anche se compresso al massimo (con la cosiddetta procedura di rolling review che prevede almeno due round di valutazioni di 15 giorni l’uno) non può durare meno di un mese prima del via libera ufficiale. Anche Franco Locatelli, membro del Cts, ha confermato: «Le prime dosi del vaccino le vedremo a metà gennaio».Leggi anche
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