Coronavirus, venerdì si decide sulle nuove strette nelle Regioni | Verso apertura nuovi Covid hotel
“Ci saranno tre ordinanze, una per ogni regione” spiega il governatore del Veneto Luca Zaia sottolineando che i provvedimenti saranno diversi ma seguiranno tutti lo stesso principio: evitare “gli assembramenti” e far rispettare “le regole, per chi non se le è fatte ancora entrare in testa”. Una delle misure potrebbe riguardare bar e ristoranti: l’ipotesi è quella di mettere la consumazione obbligatoria al tavolo e ridurre il numero di persone che possono stare sedute rispetto alle 4 indicate nel Dpcm, ha detto il presidente del Friuli Massimilano Fedriga. E ci saranno interventi anche per limitare gli spostamenti e regolare l’apertura dei negozi, in vista del fine settimana, per non ripetere le scene dello scorso weekend.
La situazione campana Non si muoverà invece il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che da tempo invoca un lockdown nazionale e che è tornato a chiedere al prefetto la “rapida definizione” di un piano di controlli di polizia che possano evitare i “clamorosi assembramenti fuori controllo” visti a Napoli. Ecco perché il governo ha deciso di accelerare: per ovviare allo stress delle strutture sanitarie, si interverrà con l’Esercito e con nuovi Covid hotel. A Napoli, dice chiaramente il capodelegazione M5s Alfonso Bonafede, “lo Stato deve far sentire la sua presenza”.
In Campania si attende il Comitato operativo della Protezione Civile nel quale il capo del Dipartimento Angelo Borrelli dovrà valutare con la Regione quali sono le esigenze prioritarie e definire gli interventi. De Luca aveva già chiesto dei medici, ma non è escluso possano anche essere inviati uno o più ospedali da campo, tenendo conto che nei magazzini del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ci sono ancora 1.300 ventilatori per le terapie intensive, se fosse necessario potenziare le rianimazioni.
TGCOM
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