«A Natale rischio terza ondata», Ippolito (Spallanzani): periodo più critico sarà febbraio-marzo
Il professor Locatelli ha parlato di «decelerazione della curva dei contagi».
«L’analisi
del professor Locatelli è stata perfetta. Ma non è un “liberi tutti”.
Al contrario, dobbiamo ancora capire se il rallentamento della corsa del
contagio sia tale da metterci in sicurezza in tempi rapidi.
Ricordiamoci sempre che l’andamento dell’epidemia nelle Regioni viene
misurato con 21 indicatori che definiscono l’inserimento in una delle
tre fasce. Si vanno a valutare tre “pacchetti” di numeri: la capacità di
monitorare, di accertare le infezioni e indagare i contatti, la tenuta
sanitaria negli ospedali. Il sistema fa sì che ogni settimana, sulla
base dei numeri elaborati dalla cabina di regia, si assegnino le fasce
di rischio alle Regioni. Dobbiamo aspettarci dei cambiamenti, è nella
logica del meccanismo. Ma per capire se siamo sulla strada giusta,
bisogna attendere altre due settimane. Invece per vedere effetti su un
allentamento del peso sulle terapie intensive, è necessario aspettare
fino all’8 dicembre. In altri Paesi che hanno deciso prima di noi misure
di contenimento, una frenata del contagio c’è stata, penso a Francia e
Spagna. I numeri sono ancora molto alti, però è un segnale
incoraggiante».
Ma a gennaio e febbraio rischiamo la terza ondata?
«È
indubbio, a Natale e Capodanno dobbiamo mantenere misure di
contenimento dell’epidemia, dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi
riunioni familiari. Si tratta di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale
2021 potremo tornare a festeggiare. I benefici di vaccini, anticorpi
monoclonali e nuovi farmaci, li vedremo già in primavera. Io però
concordo con Fauci: per tornare alla normalità, servirà tutto il 2021».
La terza ondata può coincidere con il picco dell’influenza.
«Possibile, però i dati che ci arrivano dal Sud America, penso all’Argentina, sono incoraggianti: le cautela che stiamo usando contro il coronavirus, come le mascherine, hanno ridotto drasticamente anche la diffusione dell’influenza».
IL MESSAGGERO
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