Natale con i tuoi
di Massimo Gramellini
Si fa presto a dire: Natale con i tuoi. Ma chi sono «i tuoi»? Nel mondo di prima era prevalsa un’interpretazione estensiva, che comprendeva la consuocera detestata da tua madre e il cugino vegano in polemica con le lasagne al ragù. Ma quest’anno i «tuoi» si sono ristretti ai parenti di primo grado, gli unici che Sandra Zampa – la vice-Speranza alla Salute con tanti saluti alla speranza – pensa di ammettere al cenone per la gioia di tua madre, e del ragù. Zampa non ha chiarito come il governo intenda far rispettare la direttiva: forse poliziotti in divisa natalizia (giacca rossa e barba bianca sotto la mascherina) suoneranno a tutte le porte per chiedere ai commensali di autocertificare il loro rapporto di parentela. Ma anche così non mancherebbero i problemi. Primo grado significa genitori e figli, senonché ogni genitore è a sua volta figlio, e parecchi figli sono già genitori. Se si riuniscono tutti intorno allo stesso tavolo, come minimo a Crisanti gli prende un colpo.
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