Covid Italia, curva contagi rallenta. Gli esperti: le chiusure stanno funzionando

Il distanziamento infatti, con mascherine ed igienizzante, «è l’unica terapia che abbiamo» aggiunge, poi «possiamo fare tutti i sofismi che si vuole». Le chiacchiere stanno a zero in pratica, le chiusure funzionano. Un po’ come ha rimarcato ieri anche il direttore generale dell’Ats di Milano Walter Bergamaschi che ha annunciato come «l’Rt cittadino oggi attorno a 1,25, con il lockdown si sta riducendo di giorno in giorno e si è quasi dimezzato rispetto al momento di picco». Vale a dire rispetto al 2,35 raggiunto lo scorso 22 ottobre.

«Le chiusure, dal ristorante fino al bar – spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e componente del Cts lombardo – sono l’unica ricetta che conosciamo per limitare al massimo il numero di persone che contrae il virus e, quindi, abbassare la pressione sull’intero sistema sanitario per recuperare la possibilità di tornare ad usare finalmente il tracciamento». Senza un contact tracing adeguato infatti, tutto è «decisamente più difficile». Si tratta quindi di ragionare per obiettivi e, man mano, riuscire a rientrare in carreggiata assumendo solo rischi calcolati. Proprio come quelli assunti nelle scuole italiane che, secondo quanto spiegato al governo dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro,oggi possono restare aperte con le modalità definite. Ovvero con i soli studenti delle scuole superiori in didattica a distanza al 100%. Secondo l’esperto infatti, la fascia più a rischio è proprio quella che ora è a casa: i giovani dai 14 ai 18 anni.

Gimbe

D’altro canto a frenare i primi entusiasmi legati alla lieve flessione della curva e a riportare il focus sui numeri assoluti, è arrivata la fondazione Gimbe. Come ha spiegato il presidente Nino Cartabellotta ad Agorà, su Rai 3, ieri infatti «abbiamo superato i 600.000 casi attualmente positivi». Ovvero pazienti in isolamento domiciliare, ricoverati con sintomi o in terapia intensiva. «Questo è un dato importante perché, come sappiamo, un’epidemia si definisce ’fuori controllo’ nel momento in cui i positivi superano l’1% della popolazione e ieri, oltre ad aver superato il milione dicasi da inizio pandemia, abbiamo sfondato la soglia dell’1% di popolazione attualmente con infezione da Sars-Cov-2». In pratica, al di là delle prime avvisaglie di miglioramento, per risalire la china ci sarà bisogno di più tempo.

IL MESSAGGERO

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