Covid, che Natale sarà? Il governo apre il dossier: si punta a salvare il cenone ma tra pochi intimi

Raccontano che, in riunione con i capidelegazione, Dario Franceschini abbia ammonito i colleghi: «Anche se la curva scende, bisognerà fare un discorso chiaro. Tra messe, tavolate e negozi pieni è il periodo perfetto per far crescere il virus. Se rimuoviamo tutte le misure rischiamo di ripetere Ferragosto». Scienziati come Crisanti, Galli e Ippolito temono che il Natale diventi un’autostrada verso la terza ondata e il ministro Francesco Boccia condivide l’allarme: «Passeremo le feste con il nucleo familiare più stretto». La cautela è d’obbligo e Conte ha già in testa lo slogan: «Non sarà un liberi tutti». Evitare misure più restrittive è possibile, purché dicembre non diventi «una catarsi liberatoria», in cui «ci abbracciamo e ci dedichiamo allo shopping forsennato». Per non deludere le aspettative degli italiani Conte cerca una formula che consenta «di non mortificare affetti e consumi», senza far correre rischi al Paese. Ci ha provato ieri, quando ha detto che il Natale non è solo scambio di doni, ma anche «raccoglimento spirituale, che con tante persone non viene troppo bene». Parole che hanno scatenato le ironie della destra.

CORRIERE.IT

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