“Nessuna Regione si senta al sicuro”. Rapporto Iss: tutte a rischio alto

L’indice di trasmissione Rt “sembra essere leggermente diminuito”, ma il virus circola ovunque e aumentano i ricoveri negli ospedali e nelle terapie intensive. Incremento “preoccupante”, quest’ultimo. Così lo ha definito il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando il report della Cabina di regia basato sui datidella settimana tra il 2 e l’8 novembre.

Proprio il “preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri che di quelli in terapia intensiva” giustifica ulteriori misure restrittive “che devono essere prese soprattutto nelle regioni che sono a rischio più elevato”, ha aggiunto Rezza.

“Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane”, si legge nel report che sarà illustrato domani in conferenza stampa da Rezza con i presidenti dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

Oggi la Cabina di regia, riunita nella tarda mattinata, e subito dopo il Comitato tecnico scientifico che ha valutato le misure da assumere sulla base dei dati e delle analisi prodotte, per l’appunto, dalla Cabina di regia, hanno rimesso a fuoco la fotografia del Paese alla luce di dati più aggiornati. Il quadro definito dalla Cabina di regia segna il passaggio di Campania e Toscana dall’area gialla direttamente in quella rossa, mentre Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche si aggiungono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria nell’area arancione. Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto restano, invece, in area gialla.

Ma, indipendentemente dalla fascia cui sono state assegnate, per tutte le Regioni resta alto l’allarme per la pressione crescente sui servizi sanitari, in particolare sugli ospedali.

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