Il governo taglia le pensioni. Come cambiano gli assegni

Ignazio Stagno

Nessuna buona notizia per i pensionati. Il governo, nel silenzio generale e approfittando dell’emergenza Covid ha di fatto tagliato gli assegni previdenziali per i prossimi tre anni.

Il trucco viene svelato dallo stesso esecutivo giallorosso che ha presentato il testo della manovra. E nelle pieghe della legge di Bilancio si scopre la trappola per milioni di pensionati. Ancora una volta viene prorogato il sistema di perequazione automatica degli assegni per altri tre anni. In sostanza vengono confermate le fasce di rivalutazione deliberate nell’ultima legge di Bilancio che vengono copiate e incollate nella nuova.Scippo sulle pensioni per 3 anni. Quanto si perde sull’assegno

Fino al 2019 le rivalutazioni sugli assegni erano previste con questi valori: per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4 la rivalutazione sarà del 97%, del 77% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 volte e 6 volte il minimo, del 47% oltre 6 volte, del 45 oltre 8 volte e solo del 40% oltre 9 volte il minimo. Poi con la legge di Bilancio del 2020 il piccolo ritocco, ovvero l’elemosina del governo, che di fatto ha aumentato al 100% la rivalutazione per tutti gli assegni fino a quattro volte il minimo, superando così la soglia precedente del 97 per cento. Ma in questo periodo di crisi ci si aspettava dall’esecutivo una maggiore attenzione per i pensionati che da tempo chiedono un adeguamento pieno dei loro assegni. La rivalutazione ormai è bloccata con le cesoie di Stato da parecchi anni e le promesse dei giallorossi di un aumento degli assegni si sono già perse nella manovra.Ufficiale: botta sulle pensioni. ​”Giusto il taglio sugli assegni”. Bocciato il contributo di solidarietà

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