Coronavirus, che Natale faremo? Ecco i due indici da tenere sotto osservazione

L’indice Rt a 1

Nei report quotidiani inviati al governo e condivisi dagli analisti dell’intelligence che seguono l’andamento della pandemia è specificato che senza un vero lockdown la curva epidemiologica scende molto più lentamente. «Per questo non sono permessi altri ritardi ed errori: la diffusione è sempre più rapida che la contrazione, ed è imperativo riportare il valore di Rt il più vicino a 1, meglio sotto l’1». La curva epidemiologica viene seguita costantemente anche per misurare eventuali rialzi. Gli esperti sottolineano che «dal 13 novembre l’indice Rpt è al 16%, con oscillazioni fisiologiche. È importante non concentrarsi sui singoli valori, ma osservare la curva in un intervallo di tempo di almeno 7-10 giorni. Lo scenario migliore prevede un consolidamento della curva intorno al 14% in pochi giorni» e se le misure si dimostreranno davvero efficaci da quel giorno dovrebbe cominciare la vera discesa, sia pur lentissima.

Cene e feste

Per ipotizzare un allentamento delle misure in vista del Natale gli analisti concordano sulla necessità di «sovrapporre eventuali nuove misure contenitive per “blindare” l’abbassamento della curva ed evitare possibili ritorni di fiamma che, proprio in virtù della lentezza con cui si sta abbassando, rischierebbero di annullare velocemente tutti gli effetti positivi sinora raggiunti». Le feste rimarranno vietate. Esclusa la possibilità di autorizzare banchetti e buffet, non è escluso che si decida di aumentare — seppure fino a sei — il numero massimo di persone che possono stare allo stesso tavolo al ristorante nelle zone gialle. «Si dovrà stare con i parenti stretti», ripetono gli scienziati pur consapevoli che all’interno delle abitazioni non si può andare oltre le raccomandazioni.

Il coprifuoco

Al momento nessuno può fare previsioni, ma se i due parametri di Rt e Rpt saranno effettivamente raggiunti nella maggior parte del Paese non è escluso un ripensamento dell’ora del coprifuoco che potrebbe essere riportato alle 23 o alle 24. In discussione ci sarà l’apertura serale nelle aree gialle di bar e ristoranti, così come la possibilità di consentire la ripresa dell’attività dei grandi magazzini e dei centri commerciali anche nel fine settimana — con ingressi contingentati — per favorire gli acquisti e dunque i consumi. Ecco perché nelle prossime due settimane si continuerà invece ad emanare ordinanze per chiudere tutti i luoghi e le zone a rischio.

CORRIERE.IT

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