Covid, il decorso della malattia: quali sono i sintomi e perché si può aggravare dopo la prima settimana
5- Quando il tampone è negativo, vuole dire che il virus è sparito?
«Dipende
dalla sensibilità del test ma in genere significa che il virus non è
più presente nella parte del corpo dove siamo andati a cercarlo. Il
tampone eseguito sulla tonsilla può essere negativo ma non si può
escludere che il virus sia presente nelle basse vie respiratorie. Questo
però non equivale alla capacità di poter ancora trasmettere il virus».
6- Si può avere una reinfezione dopo la guarigione?
«Questa
possibilità è stata descritta in pochi casi. Storie di pazienti che si
sono reinfettati. Un fenomeno raro, può essere legato al fatto che
durante la prima infezione si sono sviluppati pochi anticorpi. Esiste
anche la possibilità di essere colpiti da un virus diverso dal
precedente. Il Sars-CoV-2 muta meno di altri virus a RnaA (Hiv, Hcv,
virus influenzali) ma muta anch’esso».
7- L’intensità dei sintomi dipende dalla carica virale?
«Non
è detto che un soggetto con alta carica sia automaticamente
sintomatico. Anzi, seppure senza sintomi può essere un super diffusore e
sono i casi più pericolosi. È una particolarità di questo virus che lo
distingue dall’influenza dove i contagiati trasmettono l’infezione più o
meno allo stesso modo».
8- Quanto dura l’incubazione?
«La
mediana è di 4 giorni e mezzo ma nella maggior parte dei casi dopo 2-3
giorni il virus si è moltiplicato in modo tale da potersi già
trasmettere».
9- Perché la malattia è altalenante, ricomincia quando sembra essere finita?
«È possibile abbia fasi di remissione e poi ricompaia perché il virus ha recettori ubiquitari, vale a dire si aggancia a cellule di diversi organi. Fegato, intestino, cuore, polmoni e altri tessuti. Dunque se non lo combattiamo subito, una volta che ha conquistato l’organismo, rischiamo la ripresa della malattia con sintomi diversi dalla prima manifestazione. Dobbiamo però ammettere che di questo Sars-CoV-2 sappiamo ancora poco».
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