Crisanti: “Il contagio resta alto. Se apriamo durante le feste a gennaio ci sarà la terza ondata”



Il governo ha trasformato i due terzi delle regioni in “rosse” e “arancioni”. Non basta?
“Io penso che il lockdown bisognerà comunque farlo. Risulterà inevitabile, i numeri lo imporrano. L’Rt resterà superiore o uguale a uno a lungo. È una questione matematica”.

Chiusura totale per due, tre settimane? Quella la soluzione?
“Guardi, non so per quante settimane. Ma osservate cosa sta accadendo in Francia, che ha registrato 900 morti al giorno nonostante lì abbiano adottato misure abbastanza importanti su tutto il territorio nazionale”.

Scuole elementari e medie aperte, tranne che nelle zone rosse.
“Sulla scuola si sarebbe dovuto avere un approccio diverso. I bambini fino a dieci anni si ammalano poco, le elementari e gli asili non pongono un grande problema. Ma avremmo dovuto valutare gli effetti dell’apertura anticipata su singoli distretti scolastici. Poi decidere. Invece abbiamo approntato misure variegate solo perché suggerite dal Cts, neanche avessimo ricevuto le tavole della Legge sul monte Sinai”.

Adesso si ragiona sul Natale. Lei riaprirebbe?
“Senza strumenti per contrastare la diffusione sul territorio, come si può pensare a un allentamento? A gennaio saremo di nuovo in questa situazione se non in una peggiore, nel pieno della terza ondata. È cosi elementare: approfittare delle ferie per chiudere. Ma bisogna conciliare l’emergenza con le esigenze economiche, lo capisco. Ma allora fate qualcosa: prolungate gli orari di apertura dei negozi, scaglionate gli ingressi, evitate in tutti i modi gli assembramenti, a casa e fuori”.

Tamponi record a quota 250 mila. Lei sostiene che si dovrebbe testare molto di più. È così?
“Con questo livello di contagi il numero di tamponi effettuato non ha più senso. Aveva senso farne 400 mila al giorno per bloccare la catena di diffusione. Ormai la marea del virus è fuori controllo”.

Insomma, ci può salvare solo il vaccino? Prime dosi a fine gennaio?
“Avere le prime dosi a gennaio, febbraio o marzo non incide certo sulla diffusione dell’epidemia. Riparliamone quando sarà vaccinato il 70% della popolazione”.

E cioè quando?
“Passerà un anno. Ma non vi accorgete che non sono riusciti nemmeno a coprire il fabbisogno del vaccino influenzale? Figurarsi quel che accadrà con l’anti-Covid”.

Quando ne saremo fuori davvero, professore?
“Fine del 21, inizio del 22”.

REP.IT

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