L’insostenibile irrilevanza del Mes: ultima chiamata per salvare il Fondo Salva-Stati



L’Italia, tuttavia finora, non li ha chiesti, ma, ugualmente, nessun altro paese lo ha fatto, nonostante i vantaggi del Mes/2. E’ il segno che qualcosa non va proprio con il Mes. Del resto, quando è scoppiata l’epidemia, la Bce ha varato un piano straordinario di interventi, senza curarsi affatto di chiedere la benedizione del Mes, come pure direbbero le carte. E, per salvare gli Stati, la Commissione e il Consiglio europeo, a luglio, hanno varato uno strumento tutto nuovo, il NextGenerationEu, scavalcando ogni rapporto con il Fondo Salva-Stati e finanziandolo con nuovi eurobond. Il Covid, insomma, ha cambiato il mondo, anche quello della politica europea, rendendo irrilevante, per come è pensato, il Fondo Salva-Stati.

Ecco perché la riforma del Mes/1 in discussione – a parte gli strumenti per risolvere eventuali crisi bancarie, che potrebbero risultare presto assai utili – puzza di stantio.

Quando è nato, il Fondo Salva-Stati era figlio di un tentativo, abbastanza scoperto, guidato da Berlino per sottrarre alla Commissione la gestione della politica economica europea, portandola sotto lo stretto controllo dei governi. E, dice Lucas Guttenberg, del Centro Jacques Delors, continua ad essere visto “come un meccanismo controllato da un pugno di Stati che, probabilmente, non dovranno usarlo mai”. Il progetto di riforma in discussione, in realtà, smantella l’apparato della troika e annacqua la rete dei controlli dell’epoca dell’austerità. Ma la logica resta quella dei sacrifici per riportare i conti in ordine. Oggi, dicono non solo gli economisti sciolti, ma anche Bce e Fmi, è una logica senza senso.

E, allora, come resuscitare il Fondo e le sue riserve? Un sondaggio, compiuto in questi mesi, di cui riferisce Voxeu.org, mostra che il rischio di una rivolta populista contro interventi a favore di altri paesi, oggi, è molto diminuito: la gente è più disponibile a progetti di integrazione comunitaria. E il Mes può esserlo. Perché, propone Guttenberg, non riportarlo nell’alveo delle istituzioni comunitarie, porlo sotto la guida della Commissione e farne il braccio operativo di Bruxelles nella gestione di un debito comune Ue, destinato inevitabilmente a crescere nei prossimi anni?

REP.IT

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