Zona rossa, arancione e gialla: a Natale Lombardia e Campania rischiano di restare chiuse. Uno su 4 positivo a Milano
INCOGNITE
Appare complicato pensare che una regione come la Lombardia in cui, ogni giorno, si registrano tra gli 8mila e i 10mila nuovi positivi, tra un mese possa tornare in fascia gialla. Ma lo stesso ragionamento va fatto per Piemonte e Campania. Il Piemonte ha una incidenza di casi positivi su 100mila abitanti simile a quella della Lombardia, ma ha un tasso di riempimento degli ospedali perfino più alto: stando ai dati della cabina di regia, è al 59 per cento di occupazione di posti di terapia intensiva e addirittura al 92 per gli altri reparti. Ha dalla sua un Rt sceso molto, attorno a 1,31, che in teoria potrebbe consentirgli di aspirare alla fascia arancione (oggi è in fascia rossa), ma anche ieri ha registrato un numero molto elevato di positivi, 4.471 su appena 19.715 tamponi. In pratica, ogni 5 test il Piemonte trova un infetto, una frequenza preoccupante. C’è infine il caso della Campania, altra regione a rischio Natale senza riaperture: qui la situazione è più complessa, perché solo nell’ultima settimana la Campania è finita in fascia rossa; c’è una realtà parallela dei numeri, non così drammatici, che non coincide con le testimonianze e le immagini che arrivano soprattutto da Napoli e dalla provincia di Caserta. L’Rt comunque è sempre sopra 1,6, e la percentuale di riempimento di terapie intensive e degli altri reparti è sopra il livello di guardia. Se non ci sarà una inversione di rotta, soprattutto nel rispetto delle regole e delle misure di prevenzione, difficilmente la Campania riuscirà ad allentare l’assedio degli ospedali. Infine, ci sono due aree di cui non si parla molto ma che potrebbero rischiare un inasprimento delle misure di contenimento nella prossima riunione della cabina di regia. Una è in fascia arancione, la Basilicata: ha l’indice di trasmissione sopra a 1,6, non ha dati disponibili sui ricoveri (e questo è un problema), ha una classificazione di rischio alto per più di 3 settimane consecutive; in fascia gialla c’è la provincia autonoma di Trento (quella di Bolzano è rossa), ma si ritrova però con entrambi gli indicatori dei posti letto occupati allarmanti. Le due grandi regioni in fascia gialla, Veneto e Lazio, per ora si salvano, sono candidate a un Natale senza inasprimenti, ma molto dipenderà dall’andamento dell’epidemia nei prossimi giorni.
IL MESSAGGERO
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