Berlusconi: situazione grave serve subito l’aiuto del Mes

Pier Francesco Borgia

Sono passati nove anni dal giorno in cui Silvio Berlusconi salì al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Lo ha ricordato in questi giorni Sestino Giacomoni che lo accompagnò in quell’occasione.

Da allora, precisa il deputato azzurro membro del Coordinamento di presidenza del partito, ne è passata di acqua sotto i ponti ma Forza Italia è ancora un soggetto importante della scena politica e il suo leader, Berlusconi, mostra di essere sempre più apprezzato (anche dagli avversari) per il senso di responsabilità e per l’autorevolezza che dimostra.

Negli ultimi tempi è sempre più spesso in tv per ripetere due concetti fondamentali: dare priorità assoluta alla lotta per bloccare la diffusione del virus e utilizzare tutte le risorse economiche e finanziarie che l’Europa mette a disposizione per arginare gli effetti devastanti, sul piano economico, dei lockdown imposti dalla pandemia. Berlusconi si mostra infatti molto preoccupato per l’andamento della diffusione del virus. La situazione sanitaria forse non è mai stata così grave, si è sfogato con i suoi più stretti collaboratori. Eppure, dice, la seconda ondata era un pericolo sul quale avevamo messo tutti in guardia. «Le conseguenze sono drammatiche – dice – anche perché non ci hanno dato ascolto, per esempio rifiutando di utilizzare i fondi che l’Europa ci mette a disposizione con il Mes per rinforzare il sistema sanitario. Soldi che tra l’altro potrebbero essere disponibili già a giugno prossimo». «È grave, gravissimo – ripete – non voler utilizzare i 37 miliardi del Mes. Con essi si potrebbero potenziare gli ospedali e le terapie intensive, si potrebbero comprare nuovi macchinari, si potrebbe rinforzare l’organico delle strutture ospedaliere e pagare meglio quelli già in servizio. È grave non aver organizzato il trasporto pubblico in modo da evitare resse sui mezzi pubblici per evitare i contagi».

Secondo il leader azzurro gli effetti economici dei provvedimenti di chiusura sono gravissimi per molte categorie. Ed è in un contesto simile che è fuori luogo, dice ai suoi, parlare di nuove maggioranze o di coalizioni. Berlusconi continua a ripetere che l’alleanza con la Lega e Fratelli d’Italia non è in discussione.

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