Un foglietto di appunti fa infuriare Renzi: “Montatura vergognosa”

Ed ecco le reazioni dei diretti interessati. Renzi: «Vergognosa montatura per la quale chiederemo i danni in tutte le sedi». Ancora lui: «Come ha già spiegato l’avvocato Bianchi, quelle frasi non sono mie». E poi, sempre lui, «… basta conoscermi e leggere la mia storia politica per sapere che non possono essere mie…» e «… Maria Elena… stima e amicizia…». Bianchi: «La frase in questione non riporta né il mio pensiero né meno che mai di Renzi che mai si è espresso in questi termini con me». Ancora Bianchi: «Una mia sintesi di ciò che in politica troppi pensano quando etichettano le belle donne come facili. Sintetizzavo lo stereotipo e per questo uso le virgolette».

Una reazione compatta che nega ogni addebito. E una protesta decisa contro l’ennesima fuga di notizie relative ai documenti acquisiti nelle indagini.

Chi invece lo accusa, si chiede perché uno che vuole «sintetizzare» i concetti espressi dall’interlocutore senta l’esigenza di aprire una parentesi per metterci qualche breve cenno sull’universo tipo «ciò che in politica troppi pensano quando…». Forse il motivo è che l’estensore degli appunti e il suo interlocutore sono fermamente convinti che quello «stereotipo» vada condannato sempre, in qualunque contesto venga usato. . D’altra parte, nelle sintesi qualche concetto, anche rilevante, si può perdere.

Quanto alla rilevanza penale degli stereotipi, quella è un’altra questione. Ancor più dolente.

IL GIORNALE

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