Calabria, Zuccatelli si dimette, Gaudio commissario. Gino Strada: “Disponibile ma il tandem non esiste”

Calabria, Zuccatelli: “Mi dimetto se lo chiede il governo. Gino Strada? Potrebbe dare un gran contributo”

di Alessia Candito 16 Novembre 2020

Qualche ora dopo è stata ufficializzata la nomina di Gaudio e Strada, per mettere ordine – e in fretta – nel caos della sanità calabrese. Un impegno sul fronte dell’emergenza Covid, a partire dall’allestimento di ospedali da campo là dove le strutture sanitarie calabresi sono più in affanno. Di questo avrebbero discusso il premier Giuseppe Conte e il fondatore di Emergency durante un colloquio avuto oggi. In particolare, si sarebbe ipotizzata la necessità di rafforzare i presidi a Catanzaro e Reggio Calabria.

La nomina ha ricevuto un sostanziale via libera dalla Regione Calabria, attualmente guidata dal presidente facente funzioni Nino Spirlì. “Oggi pomeriggio il presidente Conte mi ha contattato per comunicarmi che veniva accolta quella famosa richiesta per cui tanti si erano scandalizzati, cioè la richiesta per cui il commissario di acta fosse scelto finalmente nell’albo d’oro delle grandi eccellenze calabresi nel mondo, e cioè un medico, un professore ma scelto dai calabresi” ha detto Spirlì nel corso di una diretta Facebook. “Il nuovo commissario verrà accolto con spirito di massima collaborazione”.  

Contro l’arrivo di Gaudio, si sono invece schierate le Sardine. “Avete scelto il Sistema. Il Governo rifiuta la disponibilità per l’incarico di Commissario di Gino Strada e opta per la scelta di Gaudio, un uomo di sistema che non segna alcuna volontà di discontinuità con il passato da parte del Governo. Un’ennesima occasione persa. Noi diciamo No! Mobiliteremo tutto quello che possiamo per fermare questo ennesimo errore che ricade sui calabresi” dice in un post il movimento che da tempo si batte per il coinvolgimento di Strada nella gestione della sanità calabrese. Contrario anche il senatore e presidente della commissione antimafia Nicola Morra, che su Twitter scrive “Gaudio non va bene, serve un commissario che combatta le infiltrazioni della ‘ndrangheta”. 

Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, dal 20 aprile 2020 è anche consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca per la formazione nell’area sanitaria e per i rapporti con il Servizio sanitario nazionale. In Sicilia Gaudio è sotto inchiesta per turbativa nei concorsi dell’Università di Catania. Le indagini sono state avviate dalla procura nel 2019. In merito a questa vicenda, l’ex rettore ha chiesto di essere interrogato dai pm di Catania e ha esposto la sua difesa. Argomentazioni che hanno convinto la procura diretta da Carmelo Zuccaro: la posizione di Gaudio è stata stralciata mettendola sul binario della richiesta di archiviazione.

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di Salvo Palazzolo 16 Novembre 2020

L’ipotesi su un tandem di professionisti alla guida della sanità calabrese ha iniziato a circolare e prendere forza nel corso della giornata. L’idea, poi confermata, era sin dal principio di “arruolare” Gino Strada, con l’incarico di gestire rete ospedaliera e territoriale legata all’emergenza, e un tecnico con certificata esperienza manageriale, requisito previsto dal Decreto Calabria bis e di cui il fondatore di Emergency sarebbe sprovvisto.  

Per superare i veti incrociati, alla fine sembra sia stato il premier Giuseppe Conte a prendere in mano la partita. “Sarà un tecnico e lo sceglierà direttamente lui” filtrava da questa mattina da palazzo Chigi “ma non sarà fra quelli già in servizio in Calabria”. Poco dopo ha iniziato a circolare il nome di Gaudio, facendo definitivamente tramontare l’ipotesi di affidare l’incarico a Narciso Mostarda, medico e manager laziale di lungo corso, ex assessore Pd e attuale direttore generale dell’Asl 6 di Roma.
Fin dal principio invece il governo ha voluto puntare sul coinvolgimento di Gino Strada, o almeno questa era l’intenzione di pezzi dell’esecutivo, sebbene per qualche ora siano rimasti da sciogliere ancora alcuni nodi, a partire dalla disponibilità del fondatore di Emergency, che già ieri ha chiarito “non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento”.

Dopo una settimana di silenzi, indiscrezioni, imbarazzi e uscite al vetriolo, l’esecutivo sembra abbia trovato una via d’uscita dal pantano della gestione della sanità calabrese. Nonostantelo abbia per giorni pubblicamente difeso, anche il ministro Speranza alla fine ha dovuto accettare la revoca di Zuccatelli, dopo le pubbliche bordate arrivate anche dagli alleati di governo.  
Nei giorni scorsi, il senatore e presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, insieme alla corrente di parlamentari che lo segue, ha chiesto pubblicamente la rimozione del manager sanitario, per poi arrivare a minacciare di far mancare i voti necessari per la conversione del Decreto Calabria bis se non dovesse includere la nomina di Gino Strada. Toni bellicosi, poi stemperati in un appello alla nomina di Strada “in nome dell’unità” perché la sola ipotesi di un suo coinvolgimento “ha già prodotto un piccolo, grande, enorme cambiamento – spiega Morra – Politici di schieramenti spesso avversi e giornalisti di testate con linee editoriali opposte, sono per la prima volta uniti: chiedono tutti che il presidente del Consiglio nomini Gino Strada quale Commissario alla Sanità calabrese”.   

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A favore del fondatore di Emergency si era schierato anche Matteo Renzi con un post pubblicato in mattinata sul suo profilo Facebook, pezzi di Leu, come il senatore Francesco Laforgia e il deputato Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che senza mezzi termini dice: “L’ho detto subito e oggi lo ripeto. La nomina in Calabria di Zuccatelli è un errore a cui si sarebbe dovuto porre rimedio”. Per un incarico a Strada erano tornate a farsi sentire anche le Sardine, rilanciando la campagna #ginostradacommissario con Jasmine Cristallo.

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