Covid in Italia, 4 morti ogni 100 casi: malattia più «cattiva». Terzo Paese al mondo per letalità
Per esempio la Repubblica Ceca è fra i Paesi più colpiti al mondo ma dove si muore meno, con una letalità di appena l’1,4%. E che dire della Polonia, dove l’indice si ferma sempre all’1,4%? E anche della Svezia, celebre per aver puntato sull’immunità di gregge piuttosto che sui lockdown, dove comunque il tasso di letalità è inferiore al nostro, fermo al 3,5%. Mentre in Austria che ha appena varato un lockdown totale l’indice è come in Israele fra i più bassi al mondo, oscillante fra lo 0,8 e 0,9%.
Anche su un altro indice, quello di mortalità, legato alla popolazione totale, la classifica ci vede fra i primi venti Paesi al mondo, al nono posto, con più di 75 casi di morte ogni 100 mila abitanti, con la Germania che si ferma a 15, la Francia a 67, mentre la Spagna ci supera con 88 casi di mortalità e il Belgio è il primo Paese al mondo con 128 morti ogni 100 mila abitanti.
Massimo Ciccozzi, epidemiolgo e statistico del Campus Biomedico di Roma, che ha fra l’altro ha studiato proprio a Baltimora, suggerisce alcune chiavi di lettura, ancorché non esaustive: «Patologie pregresse, potrebbe scoprirsi che la nostra popolazione, ad una certa età, ne ha di più rispetto ad altri Paesi, almeno tre secondo lo studio fatto su oltre 5.000 cartelle cliniche. Ma anche le Rsa, che da noi sono state colpite dal virus più che altrove, con soggetti molto anziani. L’efficienza del sistema sanitario e il metodo di tracciamento, che da noi è saltato. E tanti altri fattori. Purtroppo i dati aggregati sono attendibili, ma non sono in grado di spiegare tutto».
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