“Tornare in classe? I ragazzi hanno ragione”. I presidi: didattica a distanza non funziona

In questi mesi c’è chi ha lodato molto la Dad…

“Ci sono ricerche a qualsiasi livello che evidenziano il danno enorme provocato dall’assenza di scuola in presenza per i più piccoli ma anche per i ragazzi delle superiori. Stare in classe significa avere una buona socialità, poter interloquire con l’insegnante, dire non ho capito, alzare la mano, chiedere, approfondire. Io stesso faccio i collegi docenti on line ma non è la stessa cosa, è defatigante, spesso le connessioni si perdono, i ragazzi hanno perfettamente ragione. Il problema come diceva Manzoni è che tra i vasi di ferro il vaso di coccio si rompe e il vaso di coccio in questo caso è la scuola in presenza”.

Perché?

“Perché le Regioni nella stragrande maggioranza non hanno mai dato un’attenzione seria al problema dei trasporti. A questo si somma quello che abbiamo perso negli anni: l’assurdità di eliminare migliaia di riferimenti territoriali a livello sanitario oppure un’altra riforma, chiamiamola così, fatta venti-venticinque anni fa che ha abolito il medico scolastico, una figura fondamentale. Eliminata anche l’equipe psico-pedagogica nelle scuole che non costava quasi nulla e che in questo momento sarebbe stata di grande supporto. La verità è che il Covid è un grande pettine che attraverso i suoi denti sta trattenendo e facendo risaltare tutti i nodi di trent’anni di inefficienza di quasi tutti i governi sulla scuola italiana”.

QN.NET

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