Il futuro dell’Italia si deve scrivere adesso
Il Recovery fund non è ancora uscito dai labirinti europei, ma poi succederà: anche qui sarà meglio arrivare preparati invece che studiare la sera prima. Questione di idee, progetti, legati a risorse e scadenze. «The great reset», per citare Time: nel senso di azzerare ma soprattutto di riavviare. Il digitale non l’ha inventato la pandemia, ma lo scatto è sotto i nostri occhi: una crescita da accompagnare, seguire, sospingere. L’ambiente sarà la prateria del 2021: un bimbo delle elementari nativo ecologista e Joe Biden parlano la stessa lingua, era anche ora, il Paese ha tutte le caratteristiche per giocare la partita. La scuola ripartirà dalle scartoffie e dalle riunioni o riscoprirà i professori più bravi e appassionati. E così il turismo, il nostro turismo, che può trascorrere questi mesi in letargo o prendere la rincorsa. Se è vero che ognuno ha due patrie, e la seconda è l’Italia, avremo un mare di programmi da scrivere o riscrivere.
Chi ci sta pensando? Una task force e una cabina di regia per ogni settore? O gli attuali ministri (e i vari staff, che esistono e sono pagati dallo Stato) tireranno fuori le idee e la tenacia? Le Regioni hanno altre proposte illuminanti al di là della clausura dei settantenni? E per le prossime emergenze si tornerà al metodo che ci invidiava tutto il mondo, quello inventato da Giuseppe Zamberletti, o si ripeterà il festival del non coordinamento? L’ansia per il Natale è sacrosanta ma non può diventare il nuovo alibi nazionale: mezza apertura, un cambio di colore, potete passeggiare addirittura senza cane, il resto si vedrà.
Sarebbe anche il tempo della leadership. Nel senso di competenza, talento, fiducia, testa e cuore: al governo e all’opposizione, a Roma e nelle Regioni. Ma è un tema troppo grande per un solo articolo. L’esempio più bello, in questi giorni di tragedia, ci arriva da un signore di 92 anni, Silvio Garattini, fondatore del Mario Negri, grande scienziato. Vorrebbe fare il vaccino antinfluenzale: la Lombardia è tra le aree più ricche del mondo, chiede da anni maggiore autonomia, però non è riuscita ancora a vaccinare tutti gli anziani. Garattini potrebbe procurarsi la dose in un attimo. Ma si è rivolto al suo medico e adesso attende la chiamata. «Da cittadino voglio aspettare, come tutti, il mio turno in coda». A proposito di leadership.
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