Effetto seconda ondata Covid: casa povera casa

Con l’arrivo del Covid sono spariti gli affitti brevi e ora, con la seconda ondata, i proprietari di case stanno cominciando a metterle sul mercato per venderle, facendo aumentare gradualmente l’offerta con il conseguente calo dei prezzi dell’1,7% tra settembre e ottobre 2020, quindi in un solo mese. C’è anche chi, tra loro, ha scelto di darli in locazione residenziale classica, di medio-lungo termine, e in questo modo i prezzi del canone medio, rispetto a quando prosperavano i b&b e gli appartamenti si davano a studenti fuori sede e lavoratori trasfertisti, sono crollati addirittura del 7,5% a livello nazionale.

 I prezzi delle case iniziano a calare

Il primo dato, quello relativo alle compravendite, viene fuori dallo studio dell’osservatorio di Immobiliare.it su uno dei settori – il real estate – di solito più lento a subire i contraccolpi di crisi così improvvise come quella causata dalla pandemia. Settore che ora sta scontando un calo generalizzato in tutta Italia, comprese quelle regioni in cui i costi delle case stavano ricominciando a salire. Ad esempio, guardando ai numeri della Lombardia, si nota che il prezzo medio degli immobili in vendita a ottobre rispetto ad aprile è aumentato del 5%, ma nel confronto mensile è chiaro il nuovo trend al ribasso e infatti si registra un -0,8%. Andando nel dettaglio delle diverse aree del Paese, sono le isole quelle in cui il calo è più evidente: in un mese il valore delle abitazioni è calato del 4,5%. Seguono il Nord Ovest, che perde il 2,8% su base mensile, il Nord Est (-1,9%), il Centro (-1,8%) e il Sud (-1,2%). Nelle singole regioni la situazione è la stessa. Salta all’occhio la variazione mensile registrata in Sardegna, dove i costi delle case in un solo mese hanno perso l’8,5%, complice anche il consueto calo dopo l’estate. Anche in Trentino Alto Adige e in Valle d’Aosta la discesa dei prezzi a ottobre è stata particolarmente evidente (-4,6% su base mensile).

Nella prima ondata i proprietari di immobili erano attendisti, ora vogliono vendere

“Se alla prima ondata chi aveva un immobile in vendita aveva reagito congelandone il prezzo, in attesa di comprendere come si sarebbe evoluta un’eventuale crisi economica”, commenta Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, “i numeri dimostrano che con la nuova emergenza sanitaria e i conseguenti lockdown i venditori hanno iniziato a rivedere i valori al ribasso”. Cruciale per capire la direttrice che seguirà il settore, sarà quel che accadrà nei prossimi mesi: “Stiamo monitorando costantemente l’andamento del mercato per capire se questo trend al ribasso proseguirà”, prosegue Giordano. “Se così fosse, da una parte i cali potrebbero servire a calmierare i costi nelle grandi città come Milano”, in cui l’accesso all’acquisto stava diventando complesso a causa del costante aumento dei prezzi. Dall’altra, “un nuovo ribasso potrebbe peggiorare la posizione dei venditori nelle aree in cui il mercato era già in difficoltà a causa di una minore domanda, come le province e le regioni del Sud”.

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