Effetto seconda ondata Covid: casa povera casa

 I prezzi degli affitti crollano

Il monitoraggio delle locazioni, invece, ci arriva dall’ufficio studi di SoloAffitti e restituisce una situazione già più definita e pesante rispetto al versante compravendite. I fattori che hanno portato al crollo sono da una parte l’offerta di mercato aumentata e dall’altra la ridotta richiesta da parte degli inquilini, rispetto ad anni “normali”. Se è vero che il fenomeno è generalizzato, diventa però più acuto per i trilocali (-8,0%), che soffrono di una minore richiesta, e meno marcato per i quadrilocali e gli immobili più spaziosi (-7,2%), che invece risultano in crescita nelle preferenze degli inquilini. Il calo dei canoni di affitto è maggiore nelle zone più centrali, più basso in quelle periferiche, tuttavia il dato più evidente la riduzione è molto pronunciata nelle grandi città (-9,5%), dove l’offerta è cresciuta maggiormente e la riduzione della domanda di studenti e lavoratori trasfertisti si è fatta sentire di più, molto meno pronunciata nelle città di medio-piccole dimensioni (-3,8%). 

Il canone di locazione torna ai valori del 2016

A guidare la classifica dei cali di prezzo, Milano (-16%, ovvero mediamente -200 € al mese), seguono Venezia-Mestre (-12%, ovvero -88€ mensili in mese), Bologna (-11%, uno sconto di ben -91€), Roma (-89€), Firenze (-75€) e Perugia (-10%), Napoli e Genova (-9%), Torino (-8%). Stabili o in leggera crescita i canoni in pochissime città: Cagliari (-1%), Potenza (invariati), Catanzaro e Campobasso (+1%). Il canone medio è passato dai 616€ del 2019 ai 570€ del 2020. In pratica, l’emergenza sanitaria Covid-19 ha determinato un ritorno dei prezzi sul mercato della locazione ai valori del 2016, ma va comunque detto che si tratta di un mercato più flessibile di quello delle compravendite. Come dicevamo, stiamo assistendo a una crescita dell’offerta di immobili, soprattutto nelle zone più centrali, legata all’afflusso di appartamenti precedentemente destinati all’affitto breve e che ora vengono proposti sul segmento residenziale, in attesa della ripresa del settore turistico, e di appartamenti per studenti fuori sede, alcuni dei quali rimasti sfitti.  

Non si affitta più a pendolari e studenti fuori sede

Il calo dei due segmenti particolarmente influenzati dall’emergenza sanitaria, quello dei lavoratori trasfertisti degli studenti fuorisede, è rispettivamente del 3,7% e del 3,2%. I primi hanno approfittato dell’emergenza sanitaria per proseguire la propria attività in smart working, mentre alcuni dei secondi, gli studenti, hanno deciso di sfruttare la didattica a distanza viste le incertezze sulla possibilità di seguire l’anno accademico in presenza. La domanda di affitto residenziale “classica”, che rappresenta il 54 % del totale della richiesta abitativa, è in aumento del +7,8% rispetto allo scorso anno, beneficiando appunto dei canoni di locazione in calo e trovando così opportunità interessanti sul mercato. Segno meno, seppur se in maniera tutto sommato limitata, per il fenomeno della condivisione dell’appartamento, che rappresenta l’11,6% della domanda di locazione e che perde 2,4 punti percentuali rispetto allo scorso anno. La domanda con la seconda ondata si sposta sulle famiglie: quelle con figli (24,5% del totale, a +1,2%) o senza (43,2%, a +4,2%), che fa da contraltare al ridimensionamento della fetta di inquilini che cercano casa da soli (20,7%, in calo di 3,1 punti rispetto al 2019). Cambia anche la tipologia degli appartamenti ricercati. Diminuisce di 2,5 punti la richiesta di trilocali (29,5% del totale), in favore di tagli dimensionali maggiori (16,8% della richiesta), richiesti soprattutto dalle famiglie. 

L’HUFFPOST

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.