Salvini ruggisce, Berlusconi si diverte
Per capire, mettiamola così. Nell’arco di due giorni una forza politica presenta una “pregiudiziale di costituzionalità”, affinché non venga ammesso alla Camera il famoso emendamento “salva-Mediaset”, cucito su misura, dopo la sentenza della Corte europea per dare ossigeno al Cavaliere nella trattativa con Vivendì. Dopo questo atto, decisamente ostile visto dal punto di vista di Berlusconi, il leader di questa forza politica adombra, in una dichiarazione “uno scambio di interessi e di favori”. E, nell’entusiasmo belligerante di giornata loda e manda gli auguri a Nicola Gratteri che, nell’ambito dell’inchiesta calabrese, ha arrestato il presidente del Consiglio Regionale di Forza Italia. Se qualcuno fosse stato per dieci anni e riatterrato oggi in Italia non avrebbe avuto dubbi, il protagonista di tanta foga è Beppe Grillo, o Luigi Di Maio, o qualcuno a sinistra che non ama – usiamo l’orrendo termine – gli “inciuci”. E invece no: è Salvini che, nel suo giorno da leone, ha pure soffiato al Cavaliere tre parlamentari. Si comprende perché, su queste premesse, le dichiarazioni di giornata degli azzurri, feriti nell’orgoglio, siano poco evangeliche, nel senso di poco inclini a porgere l’altra guancia.
Ad avere la penna di Pirandello, questo articolo entrerebbe di diritto nel Così è se vi pare, in un atto dal titolo Mediaset. Gli avversari un tempo, delle leggi ad personam, del conflitto di interessi, eccetera eccetera, che in nome del “dialogo” prendono il posto dell’alleato naturale che, offeso dal “dialogo”, si mette a fare il puro. Un semplice cronista, dovendosi limitare a capire una delle giornate del centrodestra che si ricordi da un po’ di tempo a questa parte, a questo punto prova a mettere in fila gli elementi. Ricapitoliamo: il tema è, appunto, il confronto con la maggioranza, che Zingaretti vuole a livello parlamentare, Bettini e Renzi vorrebbero invece più esteso al governo, i Cinque stelle lo vogliono per puntellare Conte, ma clandestino. Come sempre ha fatto, da quando è in campo, il vecchio Silvio è sempre molto dialogante all’opposizione, meno quando è al governo.
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